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Sunday, October 08, 2006

La lieve pesantezza dell'imbelle

Riflessione politica ispirata dalla rilettura di un grande romanziere contemporaneo. Chi pensa che i regimi sanguinari dittatoriali del Novecento (e di oggi) siano esclusivamente opera di criminali, si lascia sfuggire una verità fondamentale: i regimi non sono creati e propagati e gestiti (solo) da criminali, ma (soprattutto) da entusiasti, convinti di aver scoperto la strada per il paradiso in terra.
Nel seguito di tutti quei regimi, molta miseria e molti morti dopo, fu chiaro che il paradiso non esisteva; fu anche chiaro che quegli entusiasti erano stati degli assassini, dei ladri, degli approfittatori e dei complici. Costoro, se accusati, rispondevano: Noi non sapevamo! Siamo stati ingannati! Noi ci credevamo sinceramente! Nel profondo del cuore siamo innocenti!
La discussione quindi si riduce alla domanda: davvero Napolitano, e tutti, TUTTI gli iscritti all'ex- Pci, di qualsiasi generazione siano, Ualter Ueltroni incluso, non sapevano nulla del regime staliniano-brezneviano, quando appoggiavano l'invasione ungherese (1956) o tacevano alla repressione della primavera di Praga (1968) o mentre accompagnavano zio Berlinguer a Mosca (d'Alema) e tutto il resto? Oppure facevano solo finta? E' la stessa domanda che si fa ai tedeschi "normali" riguardo ai campi di concentramento. La domanda è oziosa, la risposta udite udite non mi interessa: chi fosse furbacchione e chi solo fesso, son problemi loro.
la questione vera, la "domanda delle cento pistole" che la sinistra tutta ha accuratamente evitato di porsi in tutti questi anni (la "svolta" della Bolognina? Ma mi faccia il piacere...), è la seguente: ammettiamo la buona fede; si è innocenti solo per il fatto che non si sa? Un imbecille seduto su una poltrona di ministro è sollevato da ogni responsabilità, solo per il fatto che è un imbecille?
Lasciando perdere il primo nome che viene in mente, quello del povero DiPietro (anche se la galleria di mostri proposta da questo Governo è imbarazzante), la questione dell'imbecille - nel senso che imbelle - si pone, fuori dall'ambito ideologico, anche per il Padoa-Schioppa.
Spacciato come grande esperto di economia, è autore di una proposta di legge finanziaria oggettivamente povera di contenuti e devastantemente ideologica. Il vecchio soggetto la rivendica invece con orgoglio, sparando castronerie sui Ricchi&Poveri, invece di ammettere tranquillamente d'averla scritta sotto ricatto e presentar doverose dimissioni per scarsa produttività.
[Inciso: se lo facesse, effetto domino e si torna a votare. Ecco perchè è costretto con la forza a rimanere. Fine inciso]
Torniamo alla questione generale: la coscienza è senza macchia solo perchè uno non sapeva e "ci credeva", solo perchè uno "imbelle"?
Dopotutto, la supposta ignoranza di una norma non costituisce per un cittadino giustificazione di fronte alla legge; dal canto opposto, è anche vero che potrebbe essere disumano punire qualcuno per qualcosa di cui non riesce a controllare direttamente le conseguenze.
Sovviene al proposito, anche grazie al film di un grande regista, (1967, vedi fig.; oltre ai soliti Citti e Davoli, protagonisti Carmelo Bene, Alida Valli e Silvana Mangano), uno dei più antichi miti classici - espressioni compiute, secondo Jung, dell'inconscio collettivo, quindi "regole" morali categoriche per la nostra civiltà.
Edipo non sapeva che il nobile con cui aveva avuto un diverbio e che aveva ucciso fosse suo padre, non sapeva che Giocasta, la donna di quello che aveva presa in sposa, fosse in realtà sua madre; tempo dopo, quando si rese conto che il fato puniva il suo regno con disgrazie e flagelli per causa di ciò, non si sentì innocente, non accampò la propria ignoranza come scusa. Tutt'altro: non potendo sopportare la vista delle sventure che aveva inconsapevolmente causato, si cavò gli occhi e se ne andò da Tebe per sempre.
Ecco, questo è il problema: mentre la soluzione del dilemma esiste, e si chiama senso di responsabilità individuale, nella realtà, alla faccia dell'inconscio collettivo e delle regole morali categoriche, in questo mondo privo di fulmini di Zeus e di punizioni divine (a proposito di vantaggi terreni della fede; o di assenza di padri, come direbbe Hoka Hey), e quindi proliferante di ominicchi, tutti si sentono autorizzati ad autoassolversi. La pesantezza di quanto stanno causando è lieve, quasi quanto la loro approssimazione e impreparazione.
Padoa-Schioppa, dimettiti; diesse, scioglietevi; rifondaroli, cavatevi gli occhi e andatevene.

9 Comments:

Blogger Massimo said...

Ottimamente condivisibile.
Un solo appunto. A difesa dei tedeschi. Allora non c'era tutta l'informazione che ci sarebbe stata in seguito. Loro potevano non sapere. Napolitano & Co. assolutamente no, anche perchè glielo si diceva in tutte le salse.

8/10/06 7:32 PM  
Anonymous Anonymous said...

Sottoscrivo in pieno; come aggravante nel caso di Napolitano & compagni potremmo citare il fatto che per fare un minimo di autocritica hanno aspettato solo 60 anni, la caduta del muro di Berlino e la totale dissoluzione dell'URSS...
Meg

8/10/06 10:09 PM  
Blogger Otimaster said...

Non pretendo che si cavino gli occhi, mi basterebbe si levassero dalle palle :)
Ciao

9/10/06 12:19 AM  
Blogger etendard said...

Vai così, Bartali, che ... NON sei solo!
Ottimo.

Ciao,
Hoka

9/10/06 11:11 AM  
Blogger etendard said...

Volevo aggiungere che la connotazione dell'Occidente come 'società senza padri' non è mia. Uno per tutti, Claudio Risé fa ampio riferimento all'argomento nel suo libro "Il padre. L'assente inaccettabile". Non mi trovo sulla stessa posizione di Risé su alcune cose, anche importanti, ma è giusto che dia a Cesare quel che è di Cesare.

9/10/06 12:15 PM  
Blogger Abr said...

Grazie Monsoreau. Riguardo ai tedeschi: nella mentalità generale sono considerati il simbolo dell'abnegazione, io li conosco invece come (sovente) particolarmente infingardi. Quindi, sono portato a credergli poco, quando manifestano il loro ach! io non sapere. E poi, come scrivo, non è questo il punto. Esiste il senso di responsabilità: in nome tuo, mentre tu ti crogiolavi neltuo senso di superiorità, quacluno commetteva crimini inenarrabili. Ergo, di fronte alla tua coscienza sei colpevole.

9/10/06 12:18 PM  
Blogger Abr said...

Tnxs meg. Riguardo all'autocritica, troppo comodo dire: l'Urss era il male e noi siamo stati ingannati, senza accennare minimamente al male fatto da loro pe ril fatto solo di aver appoggiato l'Urss - pensiamo alle foibe, o all'Ungheria. Quella NON E' autocritica.

Concordo Master, buona idea: siamo magnanimi, li perdoniamo purchè emigrino tutti in Palestina. Pure a Cuba, basta che si tolgano dai.

Tnxs Hoka Hey, anche per il riferimento bibliografico.

9/10/06 12:22 PM  
Anonymous Anonymous said...

beh, il coopetitor che parla di responsibility and awareness (l'argomento del mio phd) e' proprio un bel modo di cominciare la settimana... reale e virtuale si confondono, ma va bene lo stesso...

non entro nel merito, semplicemente ti mando il malloppo quando e' pronto... ti dico solo che l'idea di base sembra simile alla tua: costruire la responsabilita' indipendentemente dalla consapevolezza. essere consapevoli e' sufficiente, ma non necessario per essere responsabili.

9/10/06 3:41 PM  
Blogger Abr said...

nullo, spero di non aver orrendamente semplificato il TUO tema, e con questo aver provocato lo scuotimento della tua cervice ...;-)
Volevo solo usare un mito a mo' d'esempio, calato su un tema dei nostri giorni.
D'altronde, tu giustamente non accetteresti mai una sfida sul campo della teoria dei sistemi applicata ai controlli digitali non lineari ...

In effetti sono fortunato: nel tuo campo ci si sente legittimati a fare gli orecchianti, del mio no; ma sono davvero fortunato per questo?
Non se ne può parlare quasi con nessuno, e se ne parli, non è permessa approssimazione; svetto quindi nella mia conoscenza sublime e inaccessibile, iperspecialistica e non trasmissibile... e che oramai svanisce inutilizzata, come lacrime nella pioggia... sigh...

Scherzi a parte, l'intonazione mi pare mollto interessante. Avrei francamente voluto anticiparti stavolta, ma un tema più terra terra (e personalmente rilevante) ha attirato la mia attenzione, per cui attendo di buon grado di giocare ancora una volta di rimessa con te.

9/10/06 7:51 PM  

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