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Wednesday, August 09, 2006

L'importanza di chiamarsi Ernesto

L'editoriale di ieri di Ernesto Galli della Loggia sul Corrierino dei Piccoli è interessante per due motivi. Il primo è che parlava di nuove regole per la naturalizzazione degli immigrati.
Se saltiamo a piè pari la premessa e iniziamo la lettura da "Detto ciò bisogna esaminare le condizioni concrete...", troverete un Galli della Loggia positivamente e concretamente allineato.
Il suo pezzo riassume infatti le perplessità della maggioranza degli italiani, a giudicare dai sondaggi; anche lui va oltre l'esamino di lingua e avanza un trio di richieste chiare chiare papali papali riguardo gli applicants:
a) Il giuramento di fedeltà
non solo vagamente alla Repubblica, ma formalmente alla nostra Costituzione, con la conoscenza dei relativi principi;
b) L'obbligo di rinuncia esplicita e formale alla cittadinanza precedente. Qui il tono si alza."Parliamoci chiaro" dice Galli, "è oltremodo probabile che un gran numero di nuovi cittadini provengano da culture, come quella islamica della Umma, caratterizzate da fortissimi legami interni di natura oltre che religiosa, politica. Ebbene, è necessario far sì, per quanto possibile, che questi legami siano se non altro incrinati da un atto esplicito di ripudio". Menomale; qui apprezziamo l'intenzione, anche se a nostro avviso servirebbe trovare qualcosa di ancora più chiaro e forte, come fanno negli Usa (vedere ns. post precedente, sotto linkato).
c) Perdita della cittadinanza ottenuta, qualora si abbia la prova della insincerità o della non rispondenza al vero delle dichiarazioni del nuovo cittadino. E quindi venga rispedito da dove arriva.
Così ci potremmo anche stare, questo sarebbe un inizio di "copiatura intelligente", come peraltro dichiaravamo qui.
Nessuno è obbligato a prendere la cittadinanza italiana, ma se la vuole non si vede perché non debba dare una prova convincente di tale volontà, e rimanga sub judice fino a quando volontà auto-dichiarata diviene fatto concreto e visibile. Per fare un banale esempio, altro che poligamia e segregazione femminile ...
Due gli spunti interessanti dal Galli dicevamo.
Il primo l'abbiamo detto; il secondo, sconsolante, sta nella premessa che abbiamo saltato: rispetto al resto di cui sopra, è una dose di vaselina mentale, da Corrierino Mielista appunto.
Perchè un intellettualone rispettato e rispettabile come l'Ernesto (in foto; no, non il Galli della Loggia, bensì l'autore de "L'importanza di chiamarsi Ernesto"), per poter dire verità sacrosante e condivisibili dai più, deve auto-premettersi delle genuflessioni al governo Prodi, più qualche insulto alla Lega, che fra intellettuali fa sempre fine e non impegna?
E' l'imperativo categorico del politically correct. A quanto pare, vale ancora quanto pensava l'Avvocato Agnelli della Prima Repubblica: per dire e soprattutto per fare qualcosa di destra, occorre l'inchino di prammatica al Politburo di Sinistra. Siamo di fatto tornati ai tempi farisaici in cui non si può esplicitare, occorre trovar forme "corrette"; i troiai si chiamino "case chiuse", ed ecco tornare ampollosi esercizi di ars retorica in stile attico: cos'è questo di Galli, un esercizio di antifrasi, di antitesi; un hysteron proteron, un'ipallage, una preterizione?

Mi ricorda le ricerche scientifiche di un grande, l'autentico dominus from Stanford University, padre nobile della antropologia genetica, Luca Cavalli Sforza.
Costui, bisogna ammetterlo, si muove in un terreno minatissimo: tracciando le mutazioni del Dna, studia l'evoluzione la distribuzione e la diversificazione delle razze umane. Che non sarebbero altro che lineage, ceppi di parentele, ma è anche il termine più uncorrect che esista oggi; dirlo può provocare seri danni alla persona, come dire: "il global warming non è provocato dagli umani" o "non è provato che il fumo passivo faccia male".
Per questo, Sforza è costretto a concludere ogni suo studio, che produce mappa evolutiva e di distribuzione .... razziale, con una sorta di disclaimer politically correct: "le razze non esistono". Come dire che i mammiferi non esistono, perchè sono il risultato dell'evoluzione di anfibi; del resto, come disse il Re Leone, siamo tutti collegati nel grande cerchio della vita, no?
Trovo buffo tutto ciò, oltre i limiti dell'integralismo altomedievale "ipse dixit" ; un segno dei tempi.
Del resto, se non facesse così, chi mai nelle comunità intellettuali quasi universalmente lobbizzate a sinistra, Usa inclusi, concederebbe cattedre ed erogherebbe fondi per ricerche a sfondo .... "razzista"? Ricerche che ad esempio sanciscono conclusioni del tutto analoghe a ciò che credeva Kipling, forte di esperienza sul campo: "
"The most important difference in the human gene pool is clearly that between Africans and non-Africans …" (op.cit.).

13 Comments:

Blogger Massimo said...

Credo che in tanti, pur con ossequiosi inchini al politically correct come scrivi tu, la pensino come l'Ernesto.
E se mai si andasse al referendum, mi sa che, nel segreto dell'urna, dove Prodinotti non vede, la coscienza civile e nazionale farebbe aggio sullìideologia, almeno per quei 24000 che serviranno per fare la differenza ...

9/8/06 7:12 PM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

Il povero Wilde avrebbe ben altrimenti con cui prendersela che non la tappezzeria kitsch della bettola in cui e' morto... magari "L'importanza di chiamarsi Abdul"?

9/8/06 9:11 PM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

P.S.
e quella dei Maori l'hai letta? si sono offesi perche' uno studio ha rilevato che la "razza" (HSQMYP) cui appartengono mostra maggiore propensione al rischio ed all'aggressivita'... come tutti i proto-cacciatori, del resto. Guai a dirlo e peggio a pensarlo. Siamo messi parecchio male, e non solo qui.

9/8/06 9:18 PM  
Anonymous Anonymous said...

Uh, questo politically correct, questo buonismo e questa accoglienza a tutti i costi del cavolo. Se percaso passi dal mio blog, ti accorgi che a Padova, i diessini propongono di...

9/8/06 11:07 PM  
Blogger Abr said...

O riusciranno a brogliare anche lì, Mons.? O meglio, avranno la Corte che annullerà il referendum?

Ai, caschi male Pseudo., nomini i Maori a un rugby fanatic come me .. per loro è stato trovato il "best fit", anche se film documentari come "Once were warriors" mostrano che con gli anglosassoni o ti adegui o ..

Elly, stavo per scrivere anch'io sulla geniale proposta di Flavio Zanonato, ma qualcuno m'ha preceduto..

10/8/06 12:08 AM  
Blogger valeforn said...

Ma fammi capire!?!
Fanno giuramento di fedeltà. Rinunciano alla loro vecchia cittadinanza. Vengono sottoposti ad un controllo di idoneità e comportamento. Evabeh...
Ma poi... una volta italianizzati... possono portare anche loro l'anello al naso come abbiamo tutti noi?

10/8/06 11:47 AM  
Anonymous Anonymous said...

ciao abr. l'analisi sulla rinuncia alla nazionalità precedente mi sembra sopravvaluti i legami nazionali, e di conseguenza sottovaluti quelli cultural-religioso. il fatto che i 22 di oggi fossero tutti quanti di passaporto britannico ne è un esempio. il legame non è per niente con il pakistan, e per tutto con l'islam.
sul resto sono più o meno d'accordo: anzi, la fedeltà alla repubblica dovrebbe essere condizione necessaria per tutti, nel senso che la cittadinanza italiana dovrebbe essere revocata a chiunque si dichiari nemico della repubblica

ciao,
nullo

10/8/06 3:18 PM  
Blogger Abr said...

Vale., possono pure abbonarsi alla Gazzetta se maschi o a Chi se femmine. Proprio come noi. Nel frattempo, noi faremo come i californiani non ispanici, che emigrano in massa negli Stati "whiter". Perchè le case medie, non invase da quantità di ispanici, costano meno, e le scuole per i loro figli non fanno schifo come quelle invase da chi, non per colpa sua (ma nemmeno fegli altri) non sa l'inglese.
Solo che... qual'è uno Stato "whiter" per noi italiani? La solita Svizzera? O l'Argentina? O ci tocca finalmente fare il Lombardo-Veneto?

10/8/06 3:35 PM  
Blogger Abr said...

bentornato nullo!
Concordo con te, e l'ho pure scritto, che la rinuncia alla nazionalità precedente proposta dall'Ernesto mi pare espediente deboluccio, di cui apprezzo peraltro l'intenzione per come la spiega lui.

Nel mio post precedente linkato, usavo il modello Usa, dove uno non solo presta giuramento sulla costituzione (non solo a generici "valori repubblicani") e viene valutato sulla base della sua onestà e moralità di fondo, ma viene valutata la sua "favorable disposition toward U.S.", che per me dovrebbe divenire "...per i valori Occidentali libertà (=giustizia), uguaglianza di tutti donne incluse di fronte alla legge e ricerca INDIVIDUALE della felicità".

10/8/06 3:45 PM  
Blogger Fabio said...

Il problema delle razze é che molti sembrano non accorgersi (o ignorare volutamente) del fatto che differenza non significa necessariamente inferioritá.

10/8/06 4:04 PM  
Blogger Abr said...

fabio, il problema è che il politically correcty non vuol sentir parlare nemmeno di differenze. Ammenonchè non siano "affirmative", attuate cioè nei confronti di chi abbia l'inenarrabile colpa di essere Occidentale, maschio, eterosex.
Da cui quote rosa, quote black, quote sudtiroler .... ;-)

10/8/06 4:31 PM  
Anonymous Anonymous said...

Mi piace quando picchi duro contro questi comunisti che ci vogliono sommergere di immigrati.
Io, da liberale, leghista e americano, non posso che essere d'accordo con te!!

Avanti così!

11/8/06 5:52 PM  
Blogger Abr said...

Onorato per la tua visita my friend ;-)
Se sei dalla parte anticom, allora sei proprio il duale di quello che ogni tanto arriva qui, scagazza un incredible commento anti quello-che-crede-lui-e-che -non-c'entra-niente, rutta, scoreggia, minaccia di affondarmi pubblicando email private che ha già fatto avere a cani e porci, e riprende poi il suo volo tra gli applausi di folle in delirio.
Boh, nel mondo reale pre-Basaglia li ricoveravano coattamente..

Complimenti comunque per il blog, anche se personalmente l'avrei chiamato "Morbid-dick".... :-D
Assieme al geniale 1970 (che avrei sotto-titolato per contrappasso: "solo un sano e consapevole autoerotismo salva l'uomo dallo stress e dal realismo dei gemelli uhhh"), mi avete strappato più di qualche ghigno.
Peccato sia tutto molto autoreferenziale.
La ggente semprice s'esalta ad avere il blog satirico dedicato, e cade vittima della sindrome di BeppeGrillo: "Allora la merda è buona! Cento milioni di miliardi di mosche (o visitatori) non possono avere tutte torto!".

13/8/06 12:07 AM  

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