Ultra Deep Roots

Tra le troppe tante cose da fare, dopo studio e meditazione, mi sono deciso in nome del mio afflato identitario a partecipare a questa ricerca come "volontario", e ho ordinato l'apposito kit (peraltro caruccio..).
La speranza è di sapere su di chi e dove stavano i mei geni tra i dieci e centomila anni fa, oltre che contribuire nel mio piccolo a rendere meno approssimativo e meno "politically correct" lo studio dell'evoluzione del genoma umano.
La scienza infatti, con il suo percorso implacabile anche se oscillante per tentativi ed errori, va convergendo su scoperte inimmaginabili sino a vent'anni fa.
A partire da "Adamo", il tri-tri-...trisavolo di tutti noi, che pare sia esistito circa 60.000 anni fa (sono circa 2.400 generazioni ..) ed "Eva", vissuta più di centomila anni fa.
Un momento, trentamila anni prima di "Adamo", qualcosa non va? No, tutto regolare, lo spiegheremo in futuro se interessa.
Oggi sappiamo che al genoma umano bastano molto meno di diecimila anni per .. generare e soprattutto propagare mutazioni. Si parla di etnie o di "popolazioni" e non di razze - potere delle parole "corrette" - e si può finalmente studiare la diversity umana; ma persino un giornale liberal come il NYT inizia a "liberarsi" da questa dittatura delle parole.
In figura, la mappa genetica elaborata anni fa da Luca Cavalli Sforza, padre nobile dell'antropologia (o, in era post Indiana Jones, archeologia) genetica; non dite all'autore che ricorda le vecchie mappe delle razze nei sussidiari scolastici, per carità: dopo una vita spesa a studiarne le differenziazioni, ulula che non esistono; altrimenti le Università liberal della West Coast gli taglierebbero i fondi.
Ecco un esempio classico di diversity genetica tra "etnie", colore della pelle a parte: la tolleranza al lattosio, che varia dal 90% nei geni dei danesi allo 0% in quelli di popoli orientali che non hanno mai praticato l'allevamento.
Interessanti anche i risultati delle prime ricerche sull'apartheid riproduttivo praticato in casi di invasioni, ad esempio quelle barbariche; ne abbiamo notizie per esempio anche dai codici longobardi qui in Italia, e la ricerca genetica ne fornisce ora conferme.
Ma siamo solo agli inizi.
Nel sito del Genographic Project linkato, si trovano le mappe migratorie preliminari che segnano la diffusione - e la diversity- dell'Uomo nel Pianeta.

Comunque, tutto questo a parte, finito il weekend delle rovinose cadute e delle lacrime teutoniche, dei derby tristemente spettacolari, dei tartufòn stagionati Fifa, viscidi e puzzolenti come "membri" della Camera che gocciolano pipì sulla seggetta del wc delle Signore ; della a new star is born (Galliani, lo compriamo a gennaio, prima che mi tocchi tifare Palemmo?); passato tutto questo senza turbe eccessive si diceva, riprendiamo la barza lasciata in sospeso.
Anche nell'Aldilà sempre più buonista si adotta l'indulto, spostando dannati dall'Inferno al Purgatorio. Prima di applicargli il beneficio, Hitler viene esaminato per verificarne il grado di ravvedimento.
"Se tu potessi tornare sulla Terra, qual'è la prima cosa che faresti?" gli viene chiesto; "Beh, farei ammazzare subito 50.000 ebrei e un francese!" Esclama Hitler senza pensarci troppo.
Gli esaminatori si guardano perplessi; uno gli chiede incuriosito: "Scusa, perchè un francese?"; al che Hitler, trionfante: "Ecco, vedete che anche a voi, degli ebrei non vi importa niente?"
Trovo sia adatta ai tempi buonisti e sinistramente tartufòn, oltre che "etnica" come il resto del post.