La nuova tratta degli schiavi -II
"The main reason has been that too many affluent, well placed citizens benefit from all kinds of imported slaves, both cheap, low skilled labor..".
Abbiamo accennato nella parte I alla domanda di immigrazione, che è fondamentalmente richiesta di cheap, low skilled labor.
Non vorremmo ingenerare equivoci: la questione cruciale non è come proteggere le paghe o il posto dei lavoratori, entranti o minacciati. L'ingresso in un sistema sociale di massicce dosi di aliens infatti porta con sè conseguenze sociali. Oltre alla creazione di una classe di nuovi schiavi e alla sopravvivenza di aziende decotte analizzate nella parte I, succede dell'altro, e di peggio. E' il tema della parte II.
Andiamo infatti a vedere cosa succede in Paesi più avanti del nostro nella china dell'immigrazione.
No, on intendiamo più discutere dei casseurs della banlieue parigina, o dei pakistani-inglesi di terza generazione che pianificano attentati; è noto, è un problemone che da solo basterebbe per chiudere le porte, almeno agli islamici.
Prescendendo dallo scontro di civiltà, vorremmo portare la riflessione alle inattese auto-regolazioni che sistemi sociali alterati da massicce dosi di immigrazione si stanno dando da soli.
Lasciamo quindi il Londonistan ai suoi problemi e prendiamo in considerazione il caso California; chi non vorrebbe imitarla? Ma non è tutto oro quello che luccica; già ne scriveva Steve Sailer nel 2004. Laggiù le migrazioni, con fortissima componente clandestina, agiscono da molto tempo; la popolazione di origine messicana è oggi il singolo gruppo etnico di maggioranza, il che limita evidentemente ogni azione "anti-" che i politici - repubblicani inclusi- possano intraprendere.
[Inciso: c'è molta polemica montante contro Bush, da parte dei settori più Conservative, al riguardo delle sue politiche "perdoniste" nei contronti di immigrati e clandestini, tese a guadagnare spazio nel super huge colossal vote degli ispanici - anche se certe assunzioni "alla Fini" sono sempre molto contestabili. Al punto che sarà probabilmente uno dei temi caldi delle presidenziali. Ne riparleremo; consiglio al proposito di ordinare il libro State of Emergency, the Third World invasion and conquest of America , dell'ultraCon Pat Buchanan, iperpolemico come sempre nei contronti delle idee NeoCon cui - dice - sia succube Bush. Va letto se non altro perchè è al primo posto degli ordini su Amazon Us, facendo intendere quanto il tema sia sentito anche laggiù. Fine inciso ]
La pressione migratoria sulla California anzichè diminuire negli anni, è aumentata di brutto:
"The urbanized area in and around Los Angeles has become the most densely populated place in the continental United States, according to the Census Bureau. Its density is 25 percent higher than that of New York, twice that of Washington and four times that of Atlanta, as measured by residents per square mile of urban land. And Los Angeles grows more crowded every year …"
Le conseguenze immediate:
- l'aumento dei prezzi delle case nei quartieri medio-bassi per eccesso di domanda;
- il crollo della qualità delle scuole in quei quartieri - invase da bambini che non parlano l'inglese a casa - e di tutti i servizi (ospedali polizia raccolta spazzatura etc.etc.) per il rapido aumento di densità della popolazione;
- l'aumento delle tasse, per fronteggiare le necessità di copertura assistenziale.
Quindi, la classe medio-bassa bianca si trova in condizioni critiche: job cut per concorrenza di lavoratori a costo più basso; figli meno preparati, quindi meno competitivi sul mercato del lavoro; tasse, mutui casa, servizi scadenti e scuole anche peggio. Il tutto sta letteralmente spingendo questa classe sociale a migrare a sua volta verso Stati "Whiter", come dimostrano le statistiche degli ultimi dieci anni.
In sintesi, com'è tipico nei sistemi non lineari a controreazione come sono la natura e le società, abbiamo lo spostarsi del sistema verso un nuovo punto di equilibrio ampiamente inatteso: l'offerta di lavoratori a basso costo ha alzato spaventosamente i costo della vita per le classi medio-basse.
Ulteriore conseguenza misurata, le donne bianche della California fanno meno figli rispetto alle donne di classe sociale equivalente di altri Stati del'Unione (ne sappiamo qualcosa anche noi in Italia? Tasse, costo della vita, casa, scuola; altro che mille euro di bonus!).
E i neri, sono stati impattati dall'immigrazione? Ancor peggio dei bianchi. Sono penalizzati dal razzismo, oltre che dalla maggior "fame" e coesione familiare dei nuovi arrivati: se un chicano o un coreano mette su una impresetta o un negozio, assume parenti e cugini; i neri invece tipicamente hanno un solo parente su cui contare, la madre ...
La spirale perversa californiana si compie: un saldo migratorio ampiamente positivo, fatto in maggioranza di ispanici cheap, low cost labor, e alcuni "affluent, well placed citizens" diretti, come gli imported brains da Cina e Corea, su Silicon Valley e Hollywood Industry; sottostante, la contemporanea progressiva espulsione della classe medio bassa bianca e l'ulteriore emarginazione dei neri. Le due conseguenze sono una sociale e l'altra politica:
- cresce l'ineguaglianza, il distacco tra chi sta bene a Bel Air e chi striscia nel South District, esattamente come in Brasile o in Messico;
- cresce anche il peso dei Democratici nello Stato che fu di Reagan;
è notorio infatti che l'elettorato liberal, là come ovunque, trovi i suoi adepti negli strati sociali più alti e più bassi, saltando la maggioranza del ceto medio. Ceto che va quindi polverizzato e spostato, polarizzando la società tra istruiti benestanti politically correct e .. schiavi.
La politica della sinistra mondiale è sempre quella: implementare azioni che fanno crescere l'ineguaglianza, magari senza volerlo.
Bello scenario, vero? Beh, ora che l'abbiamo scoperto, prepariamoci anche noi: 5 anni così bastano e avanzano per causare danni irreversibili in tal senso.
Una domanda sorge spontanea: dove li troviamo noi italiani gli Stati "Whiter", quando saremo eventualmente costretti a emigrare da un Paese con 10 milioni di africani del sud e del nord, che voteranno compatti l'utile idiota Franca Rame e un qualche Hamza Piccardo convertito dell'Ucoii? Canton Ticino?
7 Comments:
abr, ti risparmio la tipica mossa di sinistra di contestare i fatti. in realtà, l'analisi mi sembra prenderci - forse solo il pessimismo si fa un pochino prendere la mano. quello su cui non sono d'accordo, chiaramente, è la terapia: chiudere le porte. e non è che non sia d'accordo perchè la terapia non funzionerebbe (anzi immagino che una immigrazione regolata sia migliore di una selvaggia sia per chi già vive nel paese che per chi ci si voglia trasferire). no, non sono d'accordo sul chiudere le porte semplicemente perchè non credo ci sia alcuna giustificazione: alcun diritto, naturale o acquisito, sul territorio. bisogna trovare una maniera di regolare l'immigrazione aumentando e diversificando le possiilità, invece che limitandole. e non perchè funzioni meglio, ma solo perchè l'altra soluzione è ingiustificabile. il tutto l'avrei potuto dire con una domanda: come giustifichi la limitazione della libertà degli individui costituita dalla chiusura delle frontiere?
Nullo essere liberali è un conto ma essere autolesionisti è un'altro.
Mi trovo perfettamente d'accordo con Abr, l'immigrazione va regolata ed il motivo è semplicissimo : dare tempo alla società di assorbire da un lato i "corpi estranei" e permettere contemporaneamente ai nuovi arrivati di integrarsi nel tessuto sociale.
Un'immigrazione selvaggia ha solo conseguenze catastrofiche, la storia insegna.
Veniamo adesso al punto chiave della discussione. E' vero ad una migrazione ne corrisponde sempre un'altra. Dove andremo? Da nessuna parte perchè tutta l'europa è nelle nostre stesse condizioni. La densità demografica non permette di andare da nessuna parte. Le conseguenze?
Quella dei topi. Avete studiato a scuola che quando la densità abitativa di un'area raggiunge una certa soglia, iniziano tensioni che terminano con zuffe e morti?
Faremo la stessa fine, quando non sapremo più dove andare perchè avremo le spalle al muro, ci sarà una bella guerra civile...e non è detto che siano gli immigrati a vincere.
nullo, dove lo leggi che io sia per la chiusura delle frontiere?
Da qualche parte scrivo:
"..quote di immigrazione opportunamente regolate sono cosa buona e giusta".
La chiave sta nella parola "regole" (che è parola tipica di sinistra, mi pare).
Come dice Bisquì, che ringrazio (ma ringrazio anche nullo per la sana e positiva usuale "coopetition" che fa crescere tutti), e sorry auto-citandomi ancora:
"Basterebbe uscire da tre equivoci:
- quello dell'ineluttabilità del fenomeno epocale - i fenomeni naturali possono e debbono essere ingegneristicamente regolati;
...;
- quello del "si riceve tutti"..."
Insomma, flussi si, ma REGOLATI, si aquantitativamente che "qualitativamente". Per prevenire, piuttosto che curare (cosa impossibile da farsi ,Londonistan insegna).
L'esempio California serve a mio avviso per chiarire che NON E' SOLO un problema di scontro di civiltà, e che i primi ad andare a gambe all'aria sono come sempre quelli che la sinistra dichiara di voler tutelare come da sua mission, cioè i più deboli.
Chiusura delle frontiere quindi no; e poi guarda, se c'è qualcuno che sta facendo cose di quel tipo, questi è proprio la tanto amata (a CSx) Comunità Europea, tanto che non si divide più il mondo in Nazionalità, ma tra "extracomunitari" ed altri.
Noto che tra i Castellani il tema sta prendendo sempre più piede. E' bene avere un'avanguardia agguerrita che segnali il pericolo, anche se, vista la vicenda di Frammartino che non ha aperto gli occhi dei suoi compagni pur essendo stato uno dei loro a rimetterci la pelle, dubito che potranno mai capire.
Regole, appunto. Quelle che il Cardinale Biffi sollecitava già nel settembre 2000, sottolineando la non assimilabilità dei musulmani. Ecco la prima regola: tot posti disponibili ? Una graduatoria il cui primo punto sia il non essere islamico... ;-)
ho parlato di chiusura perchè a livello individuale, trattandosi di libertà di singoli individui che verrebbero limitate, una razionalizzazione delle entrate equivarrebbe ad una chiusura delle frontiere per alcuni individui. accetto tutti i vantaggi, sia per gli uni che per gli altri, della regolamentazione. quello che voglio sapere è come si fa a giustificare un divieto di entrata individuale. nel senso che tutte le limitazioni alla libertà individuale dei propri cittadini sono giustificabili dallo stato tramite contratto sociale. ma nel caso dei cittadini che non sono soggetti a tale contratto perchè fino a quel momento estranei alla società in questione, come si fa? si deve per forza appellarsi ad una specie di priorità nostra nei confronti della terra che abitiamo. ed è li che si fa dura...
(perdonami le lungaggini, ma è che io stesso sono un immigrato)
Tnxs Monsoreau. Trovo che il parlar chiaro, coem fai tu o Bisquì, sia il vero discrimine. I Poveri Frammartini, o colleghi lor scannati in Iraq, erano purtroppo per loro largamente intossicati dai fumi della political correctness.
Trovo che essa, la P.C., sia il vero nemico, la vera droga che ci inoculano nelle vene a tutti. La differenza tra dx e sx, è cher di qua siamo refrattari, o mitridatizzati, dillè corretto-fili o corretto-dipendenti. Disintossicarsi l'è dura, ma non impossibile.
Nullo, la tua domanda è su quale sia il confine tra i diritti del'individuo e i diritti di auto-protezione di una collettività - dato che fortunatamente accetti i vantaggi per tutti della regolamentazione degli ingressi.
Risposta difficile, ma abbastanza intuitiva, almeno per me: è analoga a quella classica che la tua libertà di individuo termina, nel momento in cui lede i diritti di altri.
Perchè, ad esempio, io sono costretto a declinare le mie generalità (privacy) a un pubblico ufficiale che me le richieda?
Perchè presuppongo che costui stia lavorando per il bene della collettività, quindi anche il mio, e accetto allora di auto-limitare la mia libertà naturale di dirgli fancala e andarmene per le mie strade.
Perchè tu accetti di aprire il tuo bagaglio alla richiesta del doganiere? E deventualmente seguirlo, e perdere tempo tuo prezioso, se riscontrasse qualche irregolarità? Stessa risposta.
Perchè lo Stato dovrebbe controllare l'islamico che immigra? Ed eventualmente respingerlo? Siamo sempre lì, a mio avviso.
Lo Stato nasce - purtroppo - per dare protezione ai suoi cittadini. Tolgi anche quello, a che serve? Come una bicicletta a un pesce ...
Moreover, perchè dovrei accettare in casa mia anche chi rifiuta il mio modo di organizzare la vita e i rapporti?
Tu che sei immigrato, probabilmente continui ad apprezzare la pasta e il caffè italiani, e sin qui nulla da dire; ma sarebbe molto grave per te e per tutti i tuoi ospiti, se tu insistessi per tenere la destra anche quando guidi lassù, perchè la tua tradizione è quella ...
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