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Tuesday, August 29, 2006

Crystal Clear Politics

"Oggi amici, si parla di libertà. ..
Può essere totale, l’indipendenza, oppure può essere parziale, il federalismo. Dipende da quello che la storia propone e da ciò che siamo in grado di prendere. (..)
È facile riempirsi la bocca e dire “secessione”. Io sono nemico ormai di queste cose. Noi dobbiamo anzitutto cominciare a essere padroni a casa nostra e anche delle nostre strutture istituzionali, dopo di che potrà partire il resto.
(..)
La generazione che ci ha preceduto non ha fatto battaglia, ci ha lasciato la Lombardia, il Veneto, le Regioni del Nord completamente schiavizzate.
Dobbiamo imparare a ragionare guardandoci in faccia e dicendoci la verità.
Sapete bene che per fare la secessione occorrono mezzi non politici. Servono strumenti dolorosi e quando arriva quel momento lì, poi non trovi nessuno, al di là del fatto che uno sia pacifista o meno. (..) Noi dobbiamo battere la via democratica. Con tanti saluti a chi pensa si possa conquistare qualcosa facendo un po’ di casino.
I numeri li abbiamo.
Abbiamo le due Regioni, Lombardia e Veneto, che mantengono lo Stato italiano. Dobbiamo stimolare continuamente i nostri politici alzando la bandiera dell’Indipendenza. Questo sì. Non vanno lasciati dormire. Altre vie, oltre a quella democratica, non ce ne sono; e lo dico io che se ci fossero altre via le avrei già battute.
Dobbiamo essere coscienti di quello che facciamo e coerenti. Le chiacchiere non servono a conquistare la propria libertà. Dopo generazioni che in maniera imbecille hanno lasciato conquistare completamente Lombardia, Veneto e Piemonte al sistema centralista, noi dobbiamo battere questo sistema, non esponendoci, non favorendolo facendo stupidaggini.
Dobbiamo aprire la testa della gente e far capire quanto è importante la nostra libertà e batterci fino a raggiungerla. Noi possiamo fare qualcosa. (..)"

Concetti
crystal clear, direbbero a Boston; tradotto, parla come magni che così capisco bene.
Also Sprach Bossi l'altro giorno al Passo San Marco, via aperta
tra le Valli bergamasche e la Valtellina ai tempi della Serenissima (da cui il nome).
Dategli pure del rozzo ignorante al Bossi, ma rimane il miglior Politico prodotto dal'Italia nel dopoguerra assieme a DeGasperi (il Cav. è un carismatico, combatte in altra categoria); cento volte meglio di quegli intellettuali della Magna Grecia che "si, ma il problema è complesso".
Nella pratica: basta referendum e interventi cosmetici su una Costituzione decrepita; il percorso di libertà inizi sfruttando, Governatori Formigoni e Galan già d'accordo, il famoso Titolo V della Costituzione modificato da Amato nel 2001.
Consente alle Regioni di richiedere allo Stato quote maggiori di gestione degli investimenti pubblici - sanità, trasporti etc. - e quindi di ritenere in Regione quote corrispondenti della tassazione. Traguardo: quel sessanta percento dei propri introiti fiscali già garantito alle Regioni a Statuto Speciale (oggi la Lombardia riceve indietro il 20% di quanto versa allo Stato, il Vèneto il 24%).
Certamente significa meno risorse per la "solidarietà" nei confronti delle Regioni meno ricche. Quelle come la Campania, che ha la spesa sanitaria assoluta la più alta d'Italia...
E' ormai ora di "iniziare a farla finita"; ne guadagnerà tutta l'Italia, Sud in primis. E' il nostro fratellone vitellone, iperlaureato e ancora in casa da mammà; tagliati un po' i viveri, sarà finalmente costretto a crescere.
E' "razzismo" tutto questo? O è piuttosto toccare in modo "scorretto" interessi incancreniti (e quindi capienti tasche)?

14 Comments:

Blogger Paolo said...

Presente.

29/8/06 8:40 PM  
Blogger Abr said...

linkato nel blogroll.

29/8/06 10:03 PM  
Blogger Massimo said...

Tutto vero. E' ora che la si smetta di chiamare "solidarietà" quel che è, invece, solo un finanziamento alle clientele di parte. Basti vedere la percentuale ottenuta nella Calabria (quella delle guardie forestali più numerose della fauna da proteggere) dei contrari alla Riforma Costituzionale ;-)

30/8/06 7:07 AM  
Blogger Abr said...

Tnxs Mons. A proposito di guardie forestali calabre, abbiamo Ichino che col lanternino cerca i nullafacenti e chiede al Sindacato di agire contro ... ricorda i Looney Tunes con Bugs Bunny che sgranocchia la carota guardando alle spalle il cacciatore che lo cerca ... o la missione Unifil "contro" Hizbollah. Non si può dire che questo governo e i suoi fan non abbiano una linea guida: serietà (da toons)

30/8/06 9:01 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ciao carissimo! Che dire, mi sono sempre chiesta se fosse poi tanto aberrante da parte di una terrona valutare seriamente di votare Lega. Dopo gli ultimi mesi di performance politica delle forze dela CdL e più ancora dopo questo discorso di Bossi la risposta mi è ancora più chiara.
CJ

30/8/06 1:56 PM  
Blogger Abr said...

Spero positiva, CJ ... :-D
E, detto da polentone: being a terron is a state of mind, not a place of birth.

30/8/06 2:39 PM  
Blogger valeforn said...

Ricordandosi sempre che qualche bel partitone che pratica l'arte dello statalismo ce lo si ritrova pure nell'area di centrodestra.
Visto che Mons ricordava i forestali della Calabria provare a pensare che magari un po' di tutela a loro e "famigghia" gli arriva pure dalla quota AN.
Valeforn

30/8/06 2:56 PM  
Blogger Abr said...

You right, Vale. Il centralismo alligna in modo trasversale. Ma un conto è il legittimo scontro di interessi (il "particulare") disposto a confrontarsi e definire tradeoffs - An accettò la devolution in cambio della prevalenza dell'interesse nazionale nella porposta di modifica CDx del Titolo V - un conto completamente opposto è chi IDEOLOGICAMENTE, aprioristicamente, aldilà del particulare, difende un punto di vista antropologicamente superiore, che parte dal presupposto che l'individuo è una mmm... che si realizza nello Stato.

30/8/06 3:31 PM  
Anonymous Anonymous said...

"being a terron is a state of mind, not a place of birth"
Tutto vero!

Tra un cazzeggio e l'altro quest'estate ho letto un po' di libri interessanti pure io; risultato: folgorato dal Martino Antonio (messinese) di "Semplicemente liberale".
Se tutte quelle risorse destinate alla "solidarietà" verso le regioni più povere le avessero lasciate in tasca a chi produceva "solidarietà reale" creando posti di lavoro (produttivi) oggi il paese, Sud in primis, ne avrebbero tratto maggiore giovamento.
Invece, quei soldi, tra spese di trasferimento, tasche dei politici e stipendi dei burocrati, sono serviti a poco o niente.
Qui siamo punto&accapo: non si è prodotta occupazione, non si è modificata la mentalità, il "welfare" funziona peggio degli altri posti e il tasso di povertà è certamente superiore a quello delle regioni del nord.
Ma allora, quella "solidarietà" a cosa è servita?

Ciao mitico!
Francesco

30/8/06 4:05 PM  
Blogger Abr said...

Grande StarSailor.
Arriviamo di fatto sempre lì, al modello liberale contrappposto a quello socialista.
Solidarietà non vuol dire deresponsabilizzare. E' il solito vecchio discorso dell'insegnare a pescare piuttosto che regalare il pesce.

30/8/06 5:07 PM  
Blogger Paolo said...

Modestamente contraccambio.
Thanks e stame ben!

30/8/06 6:22 PM  
Blogger Otimaster said...

Viste le leggi fiscali varate dal governo Prodi, parlare di libertà in Italia è come parlare di cottura in un frigor.

31/8/06 9:44 AM  
Blogger Abr said...

Master,è ben per questo che si tratta di iniziare a ritagliarsi degli spazi.
Come i bambini quando si costruiscano la casetta sopra l'albero.

31/8/06 10:48 AM  
Blogger Abr said...

Già Wat., ha guadagnato in lucidità quello che ha perduto giocoforza in dinamismo .. ma la chiave è l'endorsement alla strategia avuto dai due Governatori di CDx superstiti.
Inoltre quassù saresti sorpreso per gli endorsement che la gente comune sta dando alla Lega e alle sue battaglie di puro buonsenso su immigrazione, indulto, redistribuzione risorse, infrastrutture.

31/8/06 11:59 AM  

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