Uhn ahn ... giavazzooo!!!!

Il fatto: il Governo ha fatto "lu sorpresone": ha annunciato, contestualmente alla "manovrina" (ma non eravamo sull'orlo del baratro?), una serie di "liberalizzazioni mirate".
il problema: Riprendendo la conclusione dell'ultimo nostro post, ciò provoca nei bagni notevole giavazzamento (neologismo che sta per : godere facendosi le pippe) tra molti liberali pur neuronalmente dotatissimi, alcuni anche nel CentroDestra (? Cos'è? C'è ancora?).
Giavazzano uomini d'onore beninteso; son tutti uomini d'onore, quelli che frequento almeno, autenticamente liberali e intelligenti; nulla di personale, peccato che a volte, quando sono intelligenti non siano liberali, e se fanno i liberali, risultino a volte poco intelligenti ...
C'mon, cantare che il Governo Prodi sbianca più liberale del precedente, solo perchè fa incazzare i tassinari e qualche altra selezionatissima e miratissima categoria?! Non si riesce ad andare oltre la punta del proprio nasino?
La soluzione (che in questo caso è la spiegazione della cappella): per capire cosa sta succedendo, basterebbe una lettura nemmeno tanto critica dell'editoriale di Panebianco sulla Corriera.
Il messaggio è: cool down, è troppo facile liberalizzare in casa d'avversari e non in casa propria. Della serie, vedere la pagliuzza nell'occhio del tassinaro e non la trave nel c.. del sindacato; oppure più prosaicamente, adoro portare il mio cane a fare la pipì nel giardino del vicino, odora di .... vittoria.

L'obiezione dei pensatori liberali sorge spontanea: sempre meglio di quanto abbia fatto il Centrodestra in cinque anni. Ai farmacisti e ai tassisti, intendete, le categorie che stanno più antipatiche al pugnettaro per eccellenza Giavazzi? Avete ragione.
Era forse troppo impegnato, il CDx, a tentare di portare avanti robettine liberali da gnente in una Paese come questo, contro pesi piuma tipo sindacati, come la legge Biagi, o riforma della Magistratura, o modifica della nostra sovietica costituzione. Altro che contentini.
Piuttosto, riconosciamo senza problemi come il CentroDestra, nel delirio di piacioneria e di correttezza che lo attanagliò, soprattutto inizalmente - quasi a farsi perdonare d'aver okkupato un luogo della sinistra, il Potere - non riuscì a o non volle "liberalizzare" veramente selvaggiamente rapidamente e radikalmente, ma non i linotipisti! Non si mise di buona lena a tagliar l'erba sotto i piedi di sindacati magistrati et alter, i suoi nemici giurati.
C'è da dire a loro discolpa, si fa presto a parlar così da fuori, come se non vivessimo nel Paese dei 7.000 forestali calabresi o delle coalizioni dal veto power. Sia come sia, fu senza dubbio lì che il CDx ne pagò il fio. Badate bene, non tanto nel non aver saputo esaltare la minuscola folla dei liberali tatcheriani italici, quanto nel non aver colpito a morte i privilegi della (poco) gioiosa e molto efficiente macchina da guerra sinistra.
Ecco, questo atteggiamento suicida del CDx "politico", cioè il comportarsi nobilmente e signorilmente con avversari ignobili e bassi, è figlio diretto del pensiero debole di chi dica: noi valutiamo i fatti nel loro valore intrinseco, indipendentemente dagli schieramenti.
Celebrate la vostra "diversità" da coloro che facevano opposizione a testa bassa e orecchie chiuse contro di voi? Loro se ne ridono, della vostra naivetè politica, e vi usano.

O voi che state lodando la inopinata "liberalità" del Governo Prodi, o voi che date ragione a chi vaticinava che questo governo sarebbe in realtà stato "più migliore" dell'altro, sappiate che in realtà ne state celebrando semplicemente la spietata "professionalità politica".
Il loro motto, applicato oggi ai tassinari e ai farmacisti e poco più, domani a tutto il Nord produttivo e non assistenziale, è parcere subjectos, debellare superbos.
Se ne fregano di liberalizzare nella realtà, la vedono in modo diametralmente opposto a voi liberali intelligenti, diversi da noi liberali ruspanti: dal loro punto di vista, è una aspirina in più alle Coop e alle Carrefour, un panettiere kebab in più.
O voi che direte, beh intanto, piuttosto che gnente meglio piuttosto, vi rendete conto che siete in presenza di un percorso puramente cerchiobottista, dove un contentino gettato in faccia all'ala "liberista", comporta e prepara conseguentemente un cadeau alla ben più consistente tribù redistributiva e dirigista che sostiene questo governo d'ispirazione zapatero-eurabica?
Chemmefrega ammè dell'aspirinina, per essere espliciti, se ci sta la patrimoniale mascherata dietro l'angolo? Alla francese, tanto per non sbagliare: sommare casa(e) e risparmi; se superate "X" patrimonio, con "x" piccolo a piacere à la Viscò, alez, pagare! Perchè prima casa fa "patrimonio", Rothbard o Von Mises docet ...
Insomma giavazzatevi pure sino allo sfinimento, personalmente preferisco attendere qualcosa di più eccitante, grazie. Tipo il ritorno di una che mi ricordi l'immortale pinup Bettie Page (in fig.). A posteriori.


Update: il Coopetitor scrive con efficacia al proposito. Come spesso accade, differenziazioni sottili ci fanno stare ai due lati opposti della linea rossa.
In estrema sintesi, nullo ci dà ragione sull'evidente populismo del provvedimento governativo, ma rifiuta quello che per lui è "processo alle intenzioni" . Todos Caballeros quindi, come del resto si evince dal livello del dibattito sulle missioni militari all'estero? Mah..
Ci interessa relativamente, la sentenza per noi è così evidente. In ogni caso il provvedimento ce lo portiamo a casa, mica difendiamo i tassinari o i farmacisti - ammesso e non concesso che saranno in grado di sostenerlo. Questo lo faremo senza dire bravo grazie al Governo, ma incamerandolo a muso duro, come se fosse dovuto (e per noi liberali, ancorchè ruspanti, lo è); delal serie, "oh finalmente l'avete capito pure voi", quasi fossimo una Cgil che incassa spuzzolentita la mancata revisione dell'art.18 da parte del CentroDestra.
Oltretutto, troviamo in Astrolabio stroncatura al Governo, oltre che di pubblico, anche di critica, tanto efficace che ci permettiamo di riportarne un excerpt: ".. La dittatura del consumatore: secondo il cosiddetto liberalismo di sinistra, il liberismo consiste nel perseguire il regime di concorrenza perfetta mediante lo stato, e si proclama questa aberrazione in virtù dei "diritti del consumatore" che come già fece notare Rothbard in "man economy and state" l'è una vaccata bella e buona. L'unico diritto che ha il consumatore è di non essere truffato, questa della dittatura del consumatore è solo l'ennesima forma di socialismo, che purtroppo sembra essere perseguita anche da fautori dell'economia neoclassica".