/* Haloscan enabling */

Thursday, June 29, 2006

Primo esempio?

Mentre la Città chiacchiera, qualcuno finalmente ci mette del suo e agisce. Che sia il segnale che ci voleva su come si fa opposizione sul serio? E' di esempi adesso che abbiamo bisogno.
Dai fanti e ufficiali inferiori, che escano dalla trincea dalla parte giusta, che si sacrifichino per dar l'esempio ai più, quelli che meditano il rompete le righe, il si salvi chi può. Onore a Malan.
Già, l'opposizione, e la Città dei Liberi.
Stanno vivendo non per caso momenti simili, tensioni disgregatorie. La frasi più gettonate da tutte le parti: meglio soli che con questi qui, meglio pochi ma buoni, lavoriamo per il futuro che tanto adesso, andiamo in Svizzera o nell'isola etc.etc. E Prodi se la ride, e prepara la finanziaria.
Perchè la sconfitta divide gli umani, la vittoria li unifica.
Fu quindi facile pronisticare in tempi non sospetti, e confidandolo a un testimone, che avremmo assistito a"regolamenti di conti" anche in TQV, in caso di sconfitta(e) elettorale(i).
Sono stato molto impegnato questa settimana, anche volendo e ammesso che il mio contributo al dibattito valga qualcosa, non avrei potuto esser partecipativo. Ammeso che ne avessi voglia, che avessi idee. Meglio così, ho scritto zero, ho turbato nessuno, ho letto molto, "Ne(di)quiNIdillà", caro Mobidik :-D
Poi mi sono imbattuto in questo che segue. Fu vissuto, pensato e poi scritto da un Grande negli ultimi giorni della disfatta francese contro i tedeschi del 1941. Lo ricopio a mano dal libro e lo posto volutamente nella notte, a TQV chiusa (che tanto, sia detto senza polemica e contro nessuno, ma come legge universale, le genti europoidi vogliono credere e far credere di aver ragione, non mai risolvere i problemi, e non cambiano idea nemmeno quando la cambiano):

"Soltanto la vittoria unisce. La disfatta non solo divide gli uomini dagli uomini, ma divide l'uomo da se stesso. Se i fuggiaschi non piangono sulla Francia che crolla, è perchè sono dei vinti. E' perchè la Francia è disfatta, non intorno a loro, ma in loro stessi. Piangere sulla Francia sarebbe già essere vincitori. (..) Ciascuno si logora oggi contro un particolare banale che si ribella o che si disfà, contro un camion guasto, contro una strada imbottigliata, contro la manetta del gas che s'inceppa, contro l'assurdo di una missione. Il segno del crollo è che la missione appare assurda. E' che appare assurdo l'atto medesimo che si oppone al crollo. (..) Certo, la disfatta è un triste spettacolo. Gli uomini abietti vi si mostrano abietti. (..) Ma colei che amavate, se un camion la schiacciasse, avreste animo di criticare la sua bruttezza? Quest'apparenza di colpevoli che dà alle vittime, ecco l'ingiustizia della disfatta.(..) La disfatta mostra i comandanti senza potere, gli uomini alla rinfusa, le folle passive. Vi furono spesso vere mancanze, ma questo cosa significa?"
Non vi fa pensare a noi , oggi? E ancora:
"La disfatta divide. La disfatta disfà ciò che era fatto. C'è in questo una minaccia di morte: io non contribuirò a tali separazioni, rigettando le responsabilità del disastro su quelli, fra i miei, che la pensavano diversamente da me. Non c'è nulla da ricavare da questi processi senza giudice. Tutti siamo stati vinti. Io sono stato vinto. (..) Se accetto di essere umiliato per la mia causa, allora posso agire sulla mia causa. Essa mi appartiene, come io le appartengo. Ma se respingo l'umiliazione, la causa si smantellerà come vorrà, e io andrò solo, tutto glorioso, ma più vano di un morto. Per essere, bisogna innanzitutto assumere l'impegno".

Ecco, leggendo queste parole immortali scritte nel 1941 da un famoso pilota di guerra francese che morirà nel '44, avevo davanti agli occhi le immagini altrettanto immortali di quei pompieri di New York, quelli che drizzano la bandiera americana lavorando sulle rovine fumanti delle Twin Towers.
Da noi europoidi, altro che bandiera: cantiere sotto sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria per stabilire eventuali responsabilità , etc.etc.
Essere vincenti non vuol dire abolire le sconfitte. Significa accettare l'umiliazione senza isolarsi, addossando quella disfatta a nessun altro che a se. Io sono stato debole, perchè la mia "parte" sono io. E i miei "fratelli di lotta" sono me. Senza rcriminazioni. Come faranno quei pompieri, sopra i cadaveri dei loro fratelli, le macerie di quello che fu il loro orgoglio nazionale.
E solo così si riparte : c'mon, facciamogli vedere chi siamo. Ne abbiamo lette tante sull'America: che sarebbero "forti" perchè liberali, o perchè religiosi, o perchè conservatori .. non sarà invece vero il contrario, almeno per come li conosco io, cioè che sono liberali (o conservatori o religiosi secondo le preferenze: tanto, tra 300 milioni di persone, è semplice trovare il clichè che più sconfinfera...) perchè "collettivamente forti", cioè dotati della giusta mentalità, del giusto senso di "parte" (che nel loro fortunato caso è l'America tutta, rossi o blu che siano)?
Ecco, dico solo sommessamente che dopo quindici anni di
intimacy giornaliera con loro, ho trovato, ironia della sorte, un francese che me ne ha inconsapevolme descritto la mentalità alla perfezione. Riflettendoci, non sarebbe neppure la prima volta: penso guarda caso a Alexis de TocqueVille ...
Considero gli americani un popolo benedetto da Dio e non è escluso che torni (più o meno) tra loro prima o poi, ma di mezzo tra noi e loro ci sta e ci rimane un Oceano, sia ben chiaro. Mi interessano allora non per copiare ma per capire: come si fa ad assumere una mentalità vincente. Il resto verrebbe da se.
Ho fatto bene a non scrivere niente. Grazie Antoine.

32 Comments:

Blogger valeforn said...

Bravo però tu. Sempre sul pezzo néh!?
Vuoi mica toglierci il gusto di piangerci addosso a noi svezzati a film neorealisti.
;)
A proposito di piangere. Se l'uomo di Chicago legge la seconda parte del tuo post poi sicuro che gli vengono i lacrimoni.

29/6/06 9:05 AM  
Blogger Abr said...

Beh Vale, è l'unico tempo che ho recuperato. Sempre? Se due post la settimana lo chiami sempre ...
Chiagne e fotte, lo svezzamento che ci viene inflitto da quando gli intellettuali della Magna Grecia hanno settato i nostri standard televisivo-educativi.
Chicago My kind of town, Frank Sinatra?

29/6/06 9:34 AM  
Blogger Abr said...

Wat., echheczz, "..un post come il mio ..". C'è qualcosa che ti fa pensare che avessi in mente proprio te mentre scrivevo? Io ho descritto un clima generale.
In primis io non mi permetto di liquidare nulla, ho scritto che ho letto tutto altro che liquidare. E nel tuo caso, riconosci, non è semplice, pare la modifica del titolo V della Costituzione, bisogna stare u po' in baita a Lorenzago per cogliere bene.

In secundiis, a proposito di rispetto, colgo l'occasione per ringraziarti di aver liquidato a tua volta il MIO post precedente al tuo sullo stesso argomento, senza cagarlo nemmeno di striscio.

wat., ti ringrazio piuttosto per quel "noi" (o era plurale majestatis?), ma guarda che nessuno ti ha obbligato di fare a cazzotti col mondo.
Anzi in questo post (non in una riga sola wat, leggi bene le quote, sono quelle lì il cuore di questo post, le parole non mie) sostengo che chi fa a cazzotti con i suoi ex soci in questo momento si comporta come i polli di Renzo.
Se volessi supporto, te lo verresti a cercare. Invece dipingi Cantor e le sue contraddizioni come fosse "tutti gli aggregatori" ... (vedi che leggo i tuoi commenti?); un filo offensivo per alcuni, non ti pare di esagerare?

Ripeto allora, visto che dici che non ti cago: "..io non contribuirò a tali separazioni, rigettando le responsabilità del disastro su quelli, fra i miei, che la pensavano diversamente da me. Non c'è nulla da ricavare da questi processi senza giudice. Tutti siamo stati vinti. Io sono stato vinto. (..) Se accetto di essere umiliato per la mia causa, allora posso agire sulla mia causa. Essa mi appartiene, come io le appartengo. Ma se respingo l'umiliazione, la causa si smantellerà come vorrà, e io andrò solo, tutto glorioso, ma più vano di un morto. Per essere, bisogna innanzitutto assumere l'impegno".

Mi sembrava chiaro. Posso decidere di NON seguire un fratello "con" in una direzione che condidero ... troppo umana? Mi daranno del Ne(di)quiNIdillà per questo?
Vabbè, mi consolerò, lo disse A.de Saint Exupery, quindi senza nulla togliere a nessuno, preferisco. A proposito, lui cadde nel mare della Corsica, sicuro che non l'hai abbattuto tu ? ;-)

29/6/06 10:06 AM  
Blogger Abr said...

Piccola aggiunta wat., a scanso di equivoci: non penso che tu abbia un atteggiameto distruttivo. Riconosco che sei parecchio propositivo.
Solo che, rifletti, dalla bocciofila sino agli Stati, le strutture e le regole si cambiano dall'interno. Farlo dell'esterno? Si chiama invasione, o esportazione della democrazia, e non credo ce la farete, a ingaggiare leftwing o Indymerda per invadere TQV ... ;-) e nemmeno a svuotarla (bellissima tafazzata per la right nation!).

Fuori di battuta, pererchè non entri come aggregatore?
Ti cedo il mio posto del giovedì. Oppure, sorry, visto che credi nella democrazia (io invece no grazie, sono un capitalista vero: per me voterebbe solo chi ci mette i soldi. POwer to the stakeholders, e in proporzione a quanto ci mettono), ti voterei come aggregatore.

29/6/06 10:21 AM  
Blogger valeforn said...

Naaaaa. Il nostro uomo a Chicago!! Fa specie che tu non lo conosca con quell'appellativo.
E' Robinik perbacco!
:)))))
Io oggi volevo solamente cazzeggiare, ma mi rendo conto che WG dice un sacco di cose giuste.
Leggi bene il commento qui sopra. Ci sono cose che fanno riflettere.
Io pure sto facendo alcune valutazioni in proposito e concordo in pieno con la quasi totalità delle osservazioni di WG.
Ma vorrei ragiornarci con più serenità d'animo. La situazione come la sto vedendo io è un po' sopra le righe e probabilmente non agirei nella maniera giusta. Védém.

29/6/06 12:25 PM  
Blogger Abr said...

Wat. qui nessuno vuole imporre nulla a nessun altro, qui si discute e ci si spiega.
E mi fa piacere sentire che quello che provo visitandoti, aldilà del godimento, cioè la sensazione che si possa parlare, è da te ricambiato.

Ciò detto, la mia opinone (mia ripeto: quello che mi impedisce di essere d'accordo con te, in altre parole), è la seguente:

a) quando parli di aggregatori, generalizzi troppo (già detto);

b) qui non si pensa che tutto sia perfetto, qui non si è mai fatto i con-servatori di TQV così com'è. Vedi post sul nuovo patto per la right nation (non per i nuovi confini come crede qualcuno: per la right nation, con tutte le sue tribes, mi spiace dirlo ancora una volta E lib E con. Perchè da soli non si vince nemmeno la lotteria di quartiere).

c) TQV liberal???!!!!
In sintesi, io distiguo tre aree macro-tematiche: (1)libertà economiche: qui TQV è CORAZZATA RIGHT, checchè ne dica chi paventa incursioni antistataliste degli Spiga vari; macchì l'ha viste?
(2) esteri, idem cum patate; hai mai letto un post di Jimmomo che non sia pro-america neocon interventista esportatrice delle libertà? Qui il conflitto è semmai tutto interno alla right nation, tra realisti e idealisti, e io certro sono schierato; antiisraeliani? Maddove? Quando mai? Dovrebbero solo provarci ..
(3) temi di coscienza (droga aborto chiesa etc.): qui io e te siamo diversi (ma sono diverso anche dai Cantor e dalle Inyqua e dalle Alef): per me NON SE NE DOVREBBE PARLARE PROPRIO a livello politico: posizioen wittgensteiniana (il filosofo, mica il blogger), ciò di cui non si può parlare, si deve tacere, campo libero per le decisioni individuali. Qui TQV concordo è sbilanciata libertarian.

Conclusione: TQV è 2 temi su 2 decisamente Right; in 1 area di cui me ne frego (se non quando diventano offensivi l'un contro l'altro) TQV non è liberal (liberal vuol dire de sinistra), ma libertarian.
Capito perchè mi ci trovo ancora io in TQV, nonostante tutto?

d) che fare? Le tue regole sono una buona base di discussione. il punto uno è già stato adottato prima ancora che tu ne parlassi by the way, già da oggi, prima del nuovo aggregatore software, aggreghiamo 5 post max. Sono per la libertà, non sono d'accordo sulla democrazia (già detto, ma questo è un problema mio).

Controlli? A casa mia (it's my business) si attuano istituendo dei processi rule-based. Mia proposta "per un nuovo patto della rightr nation", ad esempio nella variante esposta ad esempio da Kagliostro.
KISS (keep it simple, stupid). M aanche le tue, pur essendo così .. isolane ;-) possono essr una buona base.

e) in generale, lasciami dire, non sono mai spaventato se "i vecchi" se ne vanno e vengono sostituiti da baldi giovani. Dicesi "natura".
Siamo tutti utili, nessuno è indispensabile.
Non so se ricordi un mio post di febbraio, intitolato "Vaffan-Remo" al proposito. Non ne ho fatto la reprise per rispetto a te: potrebbe essere male interpretato. :-D

Personalmente, sono un po' stanchino come disse Forrest, e non vedo l'ora che a ottobre 'sto nuovo software mi consenta di dire: largo ai giovani.

Come avrai percepito spero, qui non si fa finta. Le proposte mie le feci (notare il sarcsmo), ma furono da te poco ..cagate ... ;-)
Idee distinte, ci mancherebbe. Importante è confrontarle su un piano di reciproco rispetto. Qua non si vuole aver ragione - la si ha, a prescidere :-D, qua si vuole arricchirsi (in tutti i sensi possibili).

29/6/06 1:11 PM  
Blogger il Castello said...

Finalmente qualcuno che vede la realta' per quella che e' e non per come vorrebbe che fosse.

Il problema e' la cinghia di trasmissione tra noi e i politici. Non bastano la libera espressione o la libera informazione ci vogliono iniziative tradizionali che escano dalla boccia di vetro dei pesci... neri (?)

Wat: Beh, basterebbe contarsi... io e' gia' un po' che faccio a cazzotti con tutti, possibile che non se ne sia accorto nessuno?

P.S.
intendevo gli All Backs, naturalmente...

29/6/06 1:22 PM  
Blogger Abr said...

Vale, avevo capito a chi ti riferivi. ma sai, a noi piace esse' "sibillini" ...

Ribadisco la mia posizione Vale., a costo di autocitarmi dall'ultimo commento:
"In sintesi, io distiguo tre aree macro-tematiche: (1)libertà economiche: qui TQV è CORAZZATA RIGHT, checchè ne dica chi paventa incursioni antistataliste degli Spiga vari; macchì l'ha viste?
(2) esteri, idem cum patate; hai mai letto un post di Jimmomo che non sia pro-america neocon interventista esportatrice delle libertà? Qui il conflitto è semmai tutto interno alla right nation, tra realisti e idealisti, e io certro sono schierato; antiisraeliani? Maddove? Quando mai? Dovrebbero solo provarci ..
(3) temi di coscienza (droga aborto chiesa etc.): qui io e te siamo diversi (ma sono diverso anche dai Cantor e dalle Inyqua e dalle Alef): per me NON SE NE DOVREBBE PARLARE PROPRIO a livello politico: posizioen wittgensteiniana (il filosofo, mica il blogger), ciò di cui non si può parlare, si deve tacere, campo libero per le decisioni individuali. Qui TQV concordo è sbilanciata libertarian.

Conclusione: TQV è 2 temi su 2 decisamente Right; in 1 area di cui me ne frego (se non quando diventano offensivi l'un contro l'altro) TQV non è liberal (liberal vuol dire de sinistra), ma libertarian.
Capito perchè mi ci trovo ancora io in TQV, nonostante tutto?"

Cioè, io ne faccio una questione di contenuti non di teste. Ne faccio, nel post presente, una questione di mentalità vincente vs. perdenti (spiegando, anche all'uomo di Chicago, il mio modesto punto di vista sugli Americni e su ciò che li fa veramente grandi, dopo quindici anni di vita con loro e da loro).
Poi ripeto questo è come la vedo io,

Ognuno la veda come gli pare, non mi sogno nemmeno di dare del defi. o del falso ('spetta che mi lecco le ferite) a chi non la pensi come me.

Posso dire in casa mia che a mio avviso e secondo la mia esperienza e visione, un certo tipo di scelte la considero perdente? Ecco, l'ho detto, dopodichè, di nuovo, siamo tutti maggioorenni e vaccinati, ognuno valuti e prenda in serenità le sue decisioni. Sbaglio?

29/6/06 1:26 PM  
Blogger Abr said...

Tnxs castetellano, chi sei?
La mia posizione al riguardo (già espressa in quel famoso post sula right nation): TQV NON E' IDENTITARIO, è una piazza per il confronto tra le varie tribù della right nation.
Secondo la mi avisione:
a) ampio spazio per aggregatori più "identitari", tipo il castello o altri, anche nuovi;
b) TQV che fa il mweta-aggregatore.
c) sono sempre stato MOLTO CONTRARIO (addirittura, impaurito devo dire) da appelli alla "qualità", tesi a trasformare TQV da un fenomeno "di massa" e in futuro da un meta-aggregatore (aggregatore di aggregatori), in una sorta di "agenzia stampa web", con "l'esperto" che si collega e ci parla di Cecenia, quell'altro "esperto" che erudisce sull'aborto, l'altro "esperto" che ci bacchetta su Rothbard etc.etc. stile blogitalia o blogosfere non ricordo mai.
Se voglio "il parere degli esperti de'noantri", me compro Focus. Seinvece sono seriamente interessato a un tema , vado su "Scientific American" o sul suo equivalente settore per settore.

Ecco, se finisce così, mi candido per fare l'esperto di rugby e di figa. Per un po'; poi dirò che Starsailor ha troppi post in Hp sul basket a scpito di rugby e figa, e me ne andrò sbattendo la porta ;-)

29/6/06 1:39 PM  
Anonymous Anonymous said...

vabè abr, mi preparo a scrivere un pezzo di figa. quello sul rugby me lo faccio passare dal Master o da Ringo :)))
Basket e figa contemporanemente: Tony Parker ed Eva Longoria.
Rugby e figa... stonano! :P
W IL BALONCESTO!

Ciao,
Francesco

29/6/06 5:07 PM  
Blogger Abr said...

Czzo ci ho il concorrente in casa!
Bene allora, strategia peaceful cohexistence: abbandono la fi.. a Stars., e mi spaccio per esperto di rugby, cricket ... e wrestling femminile!!!
Tanto, tutti 'sti rothbardiani gonfiati qui, checzz ci capiscono di tutto ciò (fi.. inclusa!).
:-D

29/6/06 5:35 PM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

Il castellano e' il sauro in incognito, ma le tracce biologiche dovrebbero essere evidenti...

Bah, tra te e Wat non riesco proprio a chiarirmi le idee.

Il significato del concetto "piazza virtuale" applicato a TV mi sfugge, cosi' come la categorizzazione traslata dalla cultura anglosassone a quella europea-continentale e italiana, in particolare, per me continua ad avere poco senso.

Da destra a sinistra, divisione manichea che dovremo tirarci dietro ancora per un bel po', tutti fanno a gara a chi e' piu' "liberale" senza tante sottili distinzioni tra "liberal" o "libertarian"; e scrivo "sottili" perche' al di fuori del contesto culturale anglosassone l'una vale quanto l'altra.

I transfughi del socialismo reale passano da Mosca a Boston senza grossi scandali; cercano di accreditarsi come "socialdemocratici" per rendere piu' dolce il passaggio, ma entro 5 anni avranno tutti il faccione di Al Gore, al posto di quello di Stalin, sulla scrivania... nessuno che abbia il coraggio di dire "be'". Tutti "liberali", o meglio "liberal"...

Dall'altra parte, invece, tante manfrine con Bush, ma all'atto pratico sostegno alla sua strategia internazionale maturata, guarda un po' il caso in ambiente "liberal"... mica per altro: i Reps sono piu' isolazionisti ora di ieri e questa roba la mandano giu' malvolentieri solo a cusa del 9/11.

Non ci fossero i sovietici con i loro reperti archeologici direi che il pluralismo e' bell'e' che andato a puttane. Quanto ai fascisti - in senso stretto - continuo a non vederne.

Decisamente questo liberalesimo "bipart" comincia a venirmi a noia.

Per quanto riguarda l'identita' nazionale, non c'e' da stupire. Agli italiani e' stato insegnato che e' roba fascista, e loro la evitano come la peste. Quindi, o si fa il solito "controordine compagni" o, piu' onestamente, si spiega che il fascismo non aveva solo una connotazione negativa. Insomma: buona notte al secchio, per dirla con la Fallaci. Prima avevamo un "partigiano" per presidente, ora abbiamo un soviet: di bene in meglio.

29/6/06 7:23 PM  
Blogger Abr said...

Pseudo, dal mio punto di vista il concetto della piazza è semplice: la Terra di Mezzo è invasa dalle schiere di Mordor; se Rohan cuole SOPRAVVIVERE, deve allearsi con Gondor, scordandosi dei torti e delle schermaglie del passato. No way around. E deve pure allearsi con gli Elfi, che come tribù so' altrettanto diversi dagli uomini che non gli Orchi.
(inciso: uso Tolkien volutamente e provocatoriamente. Fine inciso)

TQV è il "Luogo" di questa alleanza. Per chi ci sta. Punto.
Gli altri beh, abbiamo capito che pensano sia stato usucapito da liberal (wat.) e/o che sia ripiena di ignavi. E cosa faranno, inece di cercare al LORO identità, come meritoriamente fa il Castello, per poi federare lo loro tribù con le altre della Right Nation? Divideranno? Morgoth gode. Alcuni ci loro dicono di non lavorare per l'adesso o per il tra cinque anni, bensì "per i loro figli".
Buon pro, speriamo abbiano ragione.

I mei di figli intanto però sono già vivi, già "consumano" società e cultura, mica nasceranno diciottenni .. anyway.

Ognuno di noi ha le sue idee Pseudo, alcune di quelle che hai qui esposto non le condivido.
A Boston ci può stare qualsiasi socialista europeo, ma dal New England non può azzardarsi ad uscire; contemporaneamente, i più blasfemi libertarian del mondo, che farebebro schifo a Luxuria, si sviluppano in California; sai, avendo trecento milioni di abitanti, è logico ci sia di tutto e di più, nel più avanzato paese del mondo.

Io infatti dico che c'è un Oceano in mezzo tra noi e l'America: mi interessa capirla, pur ammirandola SO, per averla frequentata, che non si esporta la LORO democrazia quida noi. Servirebbe un cambio di mentalità inimmaginabile per molti.

La II guerra, proseguimento della I, è finita Pseudo, serve prenderne atto, con il seppellimento dell'Europa. I fessi parlano ancora di superiorità culturale, ma son solo fessi.
Non abbiamo scelta, noi europoidi dobbiamo fare i follower ora.
Durante la guerra fredda, avevamo una scelta, potevamo decidere di supportare l'Urss, e un terzo degli italiani lo fece scientemente.

Ora,non c'è più scelta cosciente: solo i decerebrati e i vigliacchi supportano l'Eurabia, il nuovo nemico.
Ci rimane solo l'America, believe me, tutto il resto è morto e sepolto.

29/6/06 10:38 PM  
Blogger Nessie said...

Sì, ci rimane l'America and I believe you, ma non credere che anche laggiù i repubblicani non abbiano i loro grattacapi con la political correctness dilangante e imperante: mass media, magistratura schierata, opinion makers, star system, show biz e altri settori dell'establishment erodono progressivamente i valori identitari anche laggiù. E le idee "giuste" vengono quotidianamente assediate in nome della cosidddetta "democrazia". Che spesso si traduce nell'arte di sparare pasquinate tanto per mettere in croce l'avversario.
E tanto per fare un esempio corrente, guarda cosa stanno facendo su Guantanamo. Nessuno ha chiesto alle famiglie di quelle tremila e fischia vittime che ne pensano del progetto di buttare fuori dalla galera certa feccia. Loro,le vittime, mentre lavoravano al WTC non hanno avuto chance opportunity.
Tutto questo mio discorso per arrivare a dire che l'America i suoi "eldoradi" se li è sempre costruiti con sacrificio. E fa benissimo a tenerseli stretti.
Quindi, niente inno nazionale in spagnolo, nessuna migrazione selvaggia e rigorosa contabilità degli ingressi. In altre parole, l'americano medio non teme le parole "sicurezza" e "identità". E non si sente meno liberale se le adopera. Ciao Abr :-)

29/6/06 11:53 PM  
Blogger Abr said...

Ciao Nessie, I agre with you, teniamoceli stretti, anche se c'è un Oceano in mezzo, anche se vivono anche loro le loro contraddizioni.

Mi ripeto, credere che un Paese da 300milioni d'abitanti (tutta l'Europa ne fa 400, ma parla dieci lingue e ha venticinque governi) non abbia le sue contraddizioni e i suoi scontri ...

Però c'è un però che li contraddistingue. Io la chiamo mentalità, e fanno benissimo come dici tu a tenersela ben stretta.
E' quell'immagine della bandiera sulle rovine fumanti.
Nessuno l'ha notato? L'avreste mai vista qui da noi, la bandiera nazionale?!?
Mazzi di fiori, orsacchiotti lacrime e recriminazioni tante.

La differenza tra vincenti e perdenti, è come si vivono .. le sconfitte. E' il senso del mio post.

30/6/06 12:47 AM  
Blogger Nessie said...

Ahhh! Non parlarmi di quella foto dei 3 pompieri che ancora tutti sporchi e impolverati issano la bandiera stars & stripes e la guardano con orgoglio. Ne ho fatto un post e me lo tengo a casa.
In tanta desolazione, macerie , rovine e morte, pensare ancora a issare il drappo!
Dici bene, è questo che fa la tempra morale di un grande popolo. Da noi ci sarebbero state solo sceneggiate, scambi di accuse e altre simili pagliacciate. Meglio non pensarci nemmeno... Comunque io sono d'accordo con Bush quando ha detto che non lascerà che degli assassini circolino liberamente. Ciao :-)

30/6/06 2:32 AM  
Anonymous Anonymous said...

La mia weltanschauung e' piu' complicata per un commento e poi non interesserebbe a nessuno, ma sull'Eurabia condivido, e guarda un po', da ben prima del 11/9, come anche Nessie potra' testimoniarti. Sono un disperato lettore e sostenitore di Ida Magli da almeno 20 anni; la Fallaci e' stata un deja vu, non una sorpresa.

Se sto attrezzandomi per passare l'oceano, probabilmente e' proprio perche' ne ho tratte le tue stesse conclusioni, in ogni caso gli USA rischiano quanto l'Europa se non di piu', e questo proprio a causa della loro natura libertaria, la stessa che ha fatto concedere a Reagan il bilinguismo. E metti in soffitta la cultura wasp che ci va dietro il Bill of Rights: garantito al limone.

E lasciamo perdere la quisquilia che grazie alla globalizzazione si e' avverata la profezia di Marx (quella della corda e dei capitalisti) a cui nemmeno i comunisti credevano piu': il mito dell'internazionalizzazione. Del resto il Capitale l'ha scritto lui, no?

Per lo scampolo di tempo che e' ancora concesso a quella scoria della nostra civilta' che sopravvive a se stessa la cura liberale e' proprio la medicina meno indicata, quando non il tossico che ne affrettera' la dipartita, per altro gia' piuttosto imminente.

Il problema dell'occidente e' uno solo, non sono due, e la cura sarebbe il Patriot Act che pure in USA durera' ancora per poco. Ritorna in auge la "razza" con annessi e connessi e ci rimanda, per chi ha avuta la sfortuna di leggerlo, al vaticinio del buon dr. Mengele che dal suo rifugio in Brasile diceva gia' che gli USA sarebbero periti sotto la pressione migratoria sudamericana. nazista si', criminale: pure, ma scemo non direi proprio.

Della bella societa' liberale ne riparleremo se e quando sopravviveremo e, credimi, se ti dico che non ci sarebbe un liberale piu' liberale del sottoscritto, ma la realta' mi sta di fronte ad ogni ora e ad ogni minuto, non solo nelle pause pranzo.

Per quanto possa essere disperata un difesa va perlomeno tentata e se proprio si deve scappare da qualche parte e' meglio considerare che ormai il tempo vola.

Onore a te ed alle tue opinioni, ma quanto a realismo non credo di avere carenze particolari. :-)

30/6/06 2:34 AM  
Anonymous Anonymous said...

É vero che la vittoria fortifica i vincitori, ma la disfatta indebolisce i vinti che sono deboli, non tutti i vinti.( Exupery non é mai stato un mio mito..)
Uno può avere un momento di smarrimento quando prende una bordata in piena faccia, ma poi, se non é un looser, si rialza e ricambia.
Per me é questo lo spirito americano. Guai non ai vinti, ma ai loosers! Ai perdenti, quelli che hanno una mentalità perdente.
Nel caso specifico la mentalità perdente ce l'hanno quelli che si autoflagellano e covano le serpi in seno, non quelli che lanciano un grido d'allarme prima di andarsene coerentemente con le proprie idee.
Gente che va, gente che viene..le sto mettendo tutte..;-)... Però a volte sono i migliori quelli che se ne vanno..
Ma capisco anche che molti aggregatori, quelli che sono in buona fede come te, si sentano accusati a torto.
La soluzione dovrà essere la trasparenza e la chiarezza.
Poi quoto naturalmente anche il Sauro e la nostra Nessie.
Un caro saluto,
Lontana

30/6/06 6:34 AM  
Anonymous Anonymous said...

Un francese intelligente. Che rarità.

30/6/06 9:42 AM  
Blogger Abr said...

Nessie, speriamo che ce la faccia.

Pseudo, interessante quello che dici; sulla pressione migratoria in se, nessun problema, siamo tutti "bastardi", la razza pura esiste forse solo più nelle foreste di Papua, mentre al razza "superiore" è pura fuffa filosofica, con buona pace di Mengele, Himmler e tutti gli pseudo-teorici.
Concordo che la pressione latina negli Usa è diversa da tutte quelle della sua storia, non per le sue dimensioni, ma perchè questi qui continuano a parlare al LORO lingue e a seguire (più o meno) i LORO usi e costumi.
Resta da sperare (per loro) solo in quel "più o meno".

Lontana, guarda che Exupery, anche se non ti piace, dice esattamente quello che pensi tu ... la differenza tra il perdente e il vincente non sta sul fatto che subisca una disfatta (a tutti capita), ma su come reagisce: come i polli di Renzo, chiamandosene fuori, o assumendosi le responsabilità e rimboccandosi le maniche?
E' il senso del mio post. Per il resto, gente che va e che viene, aggregatori "buoni" e meno buoni, beh, ognuno prenda serenamente le sue decisioni. Permettimi di valutarle non solo sulla base delle motivazioni che vengono addotte (alcune corrette e palusibili, altre "deboli"), ma anche sui loro effetti. Proprio, come dici tu, facendo una valutazione win-lose. L adomanda che mi faccio è' sempre la stessa: quello che stai facendo è un win-win? O è un lose-lose? O peggio di tutti, un win-lose?

Brett, 'sti frog! Prima Tocqueville (e Lafayette) poi Exupery ... e il prossimo anno, pure finalisti dei mondiali in casa (parlo di rugby, of course).

30/6/06 10:59 AM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

Abr: precisazione. Della "razza" personalmente m'importerebbe assai poco, ma se vai a leggere da Daniel Pipes un'articolo che avevo linkato su Il Castello vedrai bene che con la nuova minaccia globale, anche il melting-pot non potra' piu' essere lo stesso. In ogni caso gli USA sono uno stato multietnico per principio, ma multiculturale in pratica e questo sistema, in tempi piu' o meno lunghi, rimette in gioco la lotta per la supremazia culturale. I latini non sono "diversi" perche' abbronzati, lo sono perche' culturalmente non capiscono lo spirito del Bill of Rights. In questo senso va intesa la minaccia, ma anche secondo la demografia spicciola.

30/6/06 4:22 PM  
Anonymous Anonymous said...

Oups! Allora mi scuso..É che mi era parso che aleggiasse una cert'aria di resa un po' dappertutto su TQV..
Forse ero prevenuta ed ho frainteso.
Meglio così, se avevo capito male!
Saluti!:-)
Lontana

30/6/06 7:39 PM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

P.S.
mi erano sfuggite due cose. I latini continuano a parlare la propria lingua perche' Reagan ha concesso loro il bilinguismo. Non mi risulta che i Reps siano molto soddisfatti di questa trovata. Fatta salva l'opera di R nel suo complesso, questo basta e avanza per distruggere l'identita' USA e gli effetti si vedono molto bene.

Non ho parlato di "superiorita'" razziale ma di "diversita". E poi ognuno ha il diritto a sentirsi "superiore": basta che lo faccia in casa sua. A loro modo tutti i popoli con una forte identita' si sentono migliori degli altri. Non c'e' nulla di nazista in questo, anzi, e' proprio un principio liberale di cui parla diffusamente Locke. :-)

30/6/06 8:39 PM  
Blogger Nessie said...

Torno a Guantanamo. Bush ha dalla sua parte il popolo americano quando dice che non lascerà circolare impunemente gli assassini dell'11 settembre.
Ed è quello stesso popolo che quando una sentenza balorda di un giudice troppo zelante volle sgomberare l'aiuola davanti al tribunale della scultura sui 10 Comandamenti, si comperò pagandola di sua tasca, un altro pezzo di terreno lì nelle adiacenze, si caricò sulle spalle la scultura e la rimise là. IN GOD THEY TRUST. Chi aveva più ragione i giudici o i cittadini? Per me i cittadini. Con la C maiuscola. Chi ha più ragione su Guantanamo i giudici o Bush? Per me Bush.
Non sono d'accordo con il Sauro quando dice che il capitalismo globalizzato crea una forma di socialismo. E' l'unico neo che mi divide da lui. Che il mercato vada regolamentato sono d'accordo.Che ci vogliano forme di protezione, pure. Ma con l'autarchia si va a gambe all'aria. Come ai tempi del Duce.

30/6/06 11:33 PM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

Scusa l'OT temporaneo.

Nessie: quale e' stato il principale ostacolo alla diffusione del socialismo?

Dico io: il fallimento dell'internazionalismo.

Da quando la cultura socialista ha cominciato ad espandersi anche negli stessi paesi liberisti?

Dico io: con la 3a globalizzazione (questa che stiamo vivendo ora)

Che cosa aveva predetto il buon Marx a proposito di corda e sapone?

Non credo ci sia bisogno di rispondere; solo di ricordare che se la filosofia del barbun non sta in piedi nemmeno con le stampelle, se il "socialismo scientifico" e' fallito gia' negli anni '20, Il buon Karl ha scritta l'analisi migliore del sistema capitalistico ed era un matematico con i controcazzi. Non piacera' ne' a me, ne' a te, ma le cose stanno cosi'. Il liberismo ha favorita la diffusione del socialismo laddove non e' riuscita nemmeno l'URSS.

1/7/06 2:29 AM  
Blogger Lo PseudoSauro said...

Come minimo dovro' pagare una birra a tutti quanti, ma mi e' sfuggita anche questa.

Nessie: io non sono per la regolamentazione del mercato o le politiche keynesiane in tempo di pace. Io sono per le restrizioni in tempo di guerra, e noi siamo in guerra: lo vogliamo capire o no? Una guerra interna ed esterna.
Ci piace tanto Bush... ma ce l'hai presente il Patriot Act? Se stanno a scanna' un giorno si e l'artro pure perche' limita le liberta' democratiche... e qui si sta a discutere di liberalizzare? Quando negli USA che sono la terra della liberta' per antonomasia si sono messi a fare controlli preventivi in base all'appartenenza razziale... deicamente c'e' qualcosa che non mi torna: viviamo tutti sullo stesso pianeta, o no?

1/7/06 2:46 AM  
Anonymous Anonymous said...

TOcqueville: la ocmunità degli "Italiani" "di destra" incloncludenti e parolai

1/7/06 1:00 PM  
Anonymous Anonymous said...

Caro bel Priore, imparo oggi dal tuo blog che non aver partecipato ad alcuni dibattiti sui blog (complice anche una mini vacanza che mi son presa...) viene considerata una presa di posizione vigliacca ed autoaccusatoria. Esattamente dagli stessi che consideravano ogni mia presa di posizione intollerabile 'in quanto aggregatrice' (o 'ammucchiatrice', come dice un mio simpaticissimo amico) e quindi esprimente (?????) le posizioni di una Redazione alla quale ovviamente non appartengo, ma che, essendo per carattere una pragmatica, aiuto nei pochi momenti liberi con entusiasmo e lealtà. In realtà anch'io, come te, mi sono letta tutto, ho le mie idee ben chiare, e le ho esposte dopo sestri con chiarezza sul luogo 'giusto' per farlo, ovvero sul mio piccolo spazio internettiano. Ma non ho voluto dar spazio a questa 'caccia all'aggregatore anticlericale' (cosa che mi fa davvero ridere...)per svariati motivi: intanto credo anch'io che la lista degli aggregatori vada resa 'visibile' a tutti e personalmente, più che un onore lo considero un onere, al quale non mi son voluta sottrarre per coerenza. Scrivendo grosso modo un post alla settimana (ed ora come ora, per corretteza, cerco di non farlo mai quando aggrego)spero di non essere autoreferenziale (sport assai in voga). Poi credo che i blogger tutti abbiano una forma di esibizionismo (che in alcuni diventa preminente) 'naturale' che francamente in piccole dosi credo sia tutt'altro che negativo.
Credo anch'io che gli argomenti che concernono la coscienza personale vadano dissociati dalla politica in quanto tale, ma, visto che bene o male qualcuno ce li tira dentro a forza, son convinta che i blogger di centrodestra debbano tutti dire la loro. Senza perdere di vista i temi di politica interna od estera che li accomunano, niente di male c'è ad esprimere dissensi in materia di coscienza da quello che il centrodestra (ma certo NON compattamente...) porta avanti sul tema.
Per il resto Priore, avendo anch'io lavorato, anche se per breve tempo, negli States, come te la penso sul fatto che l'Oceano che ci divide ha una sua ragion d'essere, ed il fatto che ora sia sempre più velocemente percorribile la distanza, non vuol dire che non vi sia....e che svariate volte 'laggiù' (soprattutto quando invece che a Boston o a New York, mi son trovata in qualche spersa main street di qualche cittadina dal nome scontato...) si comportano davvero come i bambinoni che l'iconografia classica ci riporta...bambinoni armati, fra l'altro...:-). E a me piace ancora confrontarmi con gli adulti. Buon weekend!

1/7/06 1:52 PM  
Blogger Abr said...

pseudo, sulla razza concordo con il tuo remark di Pipes: il melting pot non è più quello di una volta (mi scuso pe ril volontario sarcsmo). Società multirazziale ma monoculturale nel senso "federalista", questo era il progetto Usa.
Che vuol dire, ognuno si tienga ben stretti i suoi usi, costumi E RELIGIONE, no problem; as soon as, non siano in contrasto con le mete-regole (lo spirito del Bill of Rights, come correttamente lo identifichi) della Patria comune. (Somiglia molto alla mia visione di "Piazza" meta-agggregatoria di TQV, n'est pas? )
Roosevelt (Theodore, quello serio) diceva che 5 anni andavano concessi a qualsiasi immigrato pe imparare leggi usi e costumi E INGLESE. Dopodichè, esame e in caso negativo, rimpatrio. Oggi, concordo, il rischio non sta nella non.waspetà degli ispanici, ma nel loro trapiantarsi, identità inclusa. Per fortuna hanno l'esercito, via maestra per l'ottenimento della cittadinanza, ma swe cambiano le leggi su quest'ultima, concordo con te che gli Usa rischiano grosso.

Sulla "superiorità razziale" congiunta con la "forte identità" concordo. Basta vedere cosa hanno combinato le varie tribù degli slavi del sud negli anni '90... non è tutto oro quello che luccica ...
La "diversity" eccola la parola magica! Preservarla, dovrebbe divenire il leit motif della destra moderna.

Lontana, l'aria di dismantlement in TQV (e nel centrodestra) è forte. Questo post l'ho scritto meditando su ciò. La risposta me l'ha data un francese; guarda caso, il post si apre con un link a un post di un membro della RnP .. della serie, non è detto che le buone idee non vengano da chi, di solito, non ne ha ... ;-)

Nessie, concordo pienamente con tutto questo tuo commento. Pseudo, non confonderei nella tua analisi "liberismo" con "socialdemocrazia" e "terzomondismo". Non per caso, gliUsa rimasero (pressocchè l'unico) baluardo antisocialista nel mondo, con buona pace di dittatoruncoli perdenti alla greca, alla Franco e alla Salazar vari.
La globalizzazione non è una scelta, è una conseguenza invevitabile delgi sviluppi tecnologici. Contrastarla invece di capirla è comportarsi da luddisti, quelli che distruggevano i telai a fine '700, perchè mangiavano operai.
Secondo me, da culturati Magna Grecisti, continuiamo a dar troppo peso a "politica" (quasi fosse una scienza), invece che dare il giusto peso alla tecnologia e ai conseguenti scambi di merci e relazioni che stanno stravolgendo il mondo.

Sul Patriot Act: anche nell'Italia Socialista furono fatte (e sopravvivono tutt'oggi) leggi speciali antiterrorismo (interno) e antimafia.
Voglio dire, proteggersi non fa necessariamente più o meno socialisti o meno liberisti. Esser liberista non vuol dire (per me almeno) essere fessamente legiato ai testi sacri di qualcuno e rinunciare a una sana lettuta della realtà. Gli americani misero in galera tutti i giapponesi nel '42, ma non credo che per questo atto un po' spiccio, sia inziata una deriva illiberale inarrstabile.
Siamo in guerra, concordo, non per caso molti cianciano di pace, rinforzando inconsapevolmente il concetto ...

1/7/06 2:02 PM  
Blogger Abr said...

Iny., sono d'accordo su molte delle cose che scrivi su questo commento.
Marco se consenti allora solo le diversità, se si possono chiamar così:
a) non darei agli aggregatori e al loro ruolo troppo "protagonismo"; è un onere come dici tu più che un onore; servirebbe piuttosto farlo caire a chi ritiene abbiamo un potere che francamente non riesco a percepire;
b)concordo che ognuno debba e possa dire la sua ci mancherebbe, ma nella mia visione certi temi andrebbero aggregati in spazi più "identitari" di quanto tqv non sia e non possa e non riesca ad essere, senza evocare polemiche che considero, come te, stucchevoli; da ambo le parti però: come Kaglio. considero offensivo per un cattolico come non sono (più) quel famoso post di Jim.

c) sugli "americani di provincia", ti consiglio di andarci piano: fatti un giretto a Poggibonsi o Empoli, e poi dimmi se son preferibili a quelli di Dubuque, Kansas City o Omaha.
Nessun dubbio su chi mi fa più ridere (o piangere a seconda), da parte mia.
Parlar di bambinoni col fucile, fa presupporre il solito preconcetto della supposta pensosa superiorità culturale europoide; non scherziamo!
Siamo solo dei vecchi tromboni sconfitti dalla storia, noi europoidi. Fossi in te, preferirei gliuomini con le palle ai vecchi impotenti tromboni malmostosi e sputasentenze ... ;-D
Peggio che peggio, imbevuti tutti di pseudo cultura libresca stile Magna Grecia. Avrai capito, io li adoro se non altro perchè l'equazione da seconda elementare problema=soluzione loro la declinano non mediante dialettica vana, ma usando la(le) tecnologie. Non per caso, fai il conto dei Nobel, e poi riparliamo di superiorità sui bambinoni ...non è solo una questione di soldi insomma, ma guarda cao, lì si torna sempre, di mentalità. W Dubuque, in the middle of nowhere (io ci sono stato!).

1/7/06 3:51 PM  
Blogger Otimaster said...

Beh vedo che hai avuto modo di sfogarti con interlucotori più prolissi di me, sai io amo essere sintetico e hai già letto che il mio punto di vista si riassume in un "chi molla la lotta...".
Il post è bellissimo, ma ha suggellare le sconfitte non c'è stato solo e sempre il caos, ma anche gesti epici come la carica dei 600 a Balaclava o le bellissime parole del nostro piccolo principe.
Ciao

1/7/06 5:33 PM  
Blogger Abr said...

Master, Exupery dice che il seme muore, ma può generare una pianta ...
SOno più legato a una lettura non disfattista, all'incontrario, come te molto "boia chi molla" delle sue parole.
Ci trovo anzi, come dicevo a Lontana, la giustificazione teorica che un certo tipo di mentalità, guarda caso americana, è esente da disfattismo. I pompieri sulle rovine di ground zero etc.etc. ..

2/7/06 12:51 AM  

Post a Comment

<< Home