Arcore, abbiamo un problema
Arcore, abbiamo un problema in Forza Italia e non solo, vedi ad esempio risultato rimediato a Roma dal sedicente astro emergente di An, Alemanno.
Analisi al proposito sulle elezioni amministrative si sprecano. Tra quelli in cui mi riconosco, il grido di dolore del gemello sull'attitudine deresponsabilizzata del "moderato medio", e quelli di Calimero e Paolo Guzzanti sul Giornale, nella parte in cui illustra il candidato forzista vincente nella "Stalingrado della Brianza".
Sul resto del suo articolo, è lì che casca il Guzzanti, è lì che ci sta il problema: Sicilia esclusa, un "management" di F.I. francamente impresentabile se si considerano le capacità organizzative, cioè il loro mestiere; lo sottolinea anche il Diretùr.
Arcore, il problema si chiama, impressionante l'analogia con molte aziende italiane, "inadeguatezza del management".
Il manager (che è cosa diversa dal "leader") non fa, come comunemente si crede, il mestiere di "comandare", bensì soprattutto quello di scegliere tra opzioni (prendendosene le responsabilità), di verificare, di selezionare e formare con l'esempio. Se il leader è uno con le qualità per attrarre gli altri alla sua "visione", il manager dev'essere quello che opera a mani sporche indefessamente e continuamente, per consentire ai cavalli motore del suo leader di scaricarsi in potenza su strada.
F.I. è carente di buoni manager. Strano per un "partito azienda", uh? Invece no: F.I. è come buona parte delle aziende italiane, ha un middle management da brivido.
Da noi è infatti assente la cultura del successo e dell'arricchimento con le proprie forze, a scuola e in tv insegnano l'aurea mediocritas, la solidarietà e la redistribuzione; altrimenti, ci sono le scorciatoie: lo spaccio, i pacchi o mostrare il sederino in Tv. O l'esser parenti di ... (visitare Gea o Publitalia per credere).
L'Unione invece, che non ha leader (vedi figura) - gli stessi Diesse non ne hanno più da un pezzo - conserva buoni quadri territoriali ereditati da diesse, cgil e dc (okkio: non ho detto buoni amministratori), e quindi se n'esce bene da queste prove, sa mobilitare i suoi a livello locale.
A destra invece, tutti ad aspettare il comizio del Capo, salvo poi scoprire che se il "Rappresentante Locale" non ha credito personale, la visita pastorale del Boss e gli applausi che prende, servono a poco. Vedi caso Napoli.
Nella politica come nelle aziende, by the way, avere un Leader aiuta, eccome! Soprattutto nei momenti critici, di svolta, quando lo scenario cambia e occorre non solo pratica e sudore, ma intuizione per percepire i cambiamenti, coraggio per mutare la rotta e carisma per tenere insieme la truppa.
Abbiamo questo vantaggio nel Centrodestra, avere un Leader carismatico; invece di perder tempo a discuterne la leadership, sarebbe ora che ci si rifacesse a "best practices" consolidate e vincenti (tnxs Robinik), si cambiasse radicalmente tipologia di top e middle management ed approccio, salutando le vecchie cariatidi e caciccume vario, a meno che non dimostri radicamento e controllo sul territorio. Esempi: Sicilia ma non solo; Imperia, o la Lega di Varese e Treviso, dove respinge l'assalto di Panto pur al 10%.
Si evitasse quindi la trappola del "mi tocca far tutto a me"; per forza! Finchè il Leader si circonda di mediocri yes men ...
Mi spiace per i paragoni aziendalistici, li uso come esempi, so bene che in un Paese col culto del "Classico" e dalle facoltà "Umanistiche" come il nostro, ciò suoni peggio che una bestemmia: orrore, la Politica è cosa diversa dalle Aziende, quasi sacra!
L'altra sera, to give you an example d'arretratezza culturale, sentivo per caso un fuori onda su RR di una qualche riunione di Magistrati: uno, con tono tra lo schifato e l'irridente diceva ad un altro, ma lo sai quel collega lì .... ha fatto lo Scientifico! Per dire il livello.
Tornando al voto amministrativo in sè, non sarei troppo negativo.
A parte la Calabria che fa storia a sè (in questa come in tante altre cose) e pochissimo d'altro, ognuno degli schieramenti s'è fatto quello che razionalmente si doveva fare, pur mettendo nel conto il dilettantismo in alcune selezioni, scelte politiche locali sbagliate (errori cioè di management di cui sopra) e il calo d'affluenza.
Cioè a dire, se non si fosse caricato questo voto di attese messianiche (e d'errori spiccioli), la lettura corretta del voto sarebbe: (a) innanzitutto fate maggiore attenzione a chi ci proponete a livello locale; poi (b) fate campagna su argomenti concreti, e infine (c) se proprio volete trarne lezioni unversali da questa tornata, okkio, qui avete un Paese tradizionalmente "filo-governativo", che oggi si conferma invece sufficientemente spaccato in due, consolidato nei suoi blocchi contrapposti: NordEst, Sicilia, territorio del nord da una parte, città e centro sud dall'altra.
Trovo contestabile ad esempio "il brivido milanese" che secondo alcuni il prefetto de Centrosinistra avrebbe fatto provare alla Moratti: brivido dechè, le proiezioni spacciate dalla Nexus? Ma mi faccia il piacere!
Prima di tutto, il sistema (dis-)informativo parla a vanvera di "conferma": qua si eleggeva un sindaco brand new per scadenza dell'Albertini (avrebbe preso il 60% minimo), la Moratti come amministratrice locale nessuno la conosceva. Su queste premesse, vincere al primo turno col 52% , in tutte le circoscrizioni della città tranne una, in una metropoli cosmopolita e poco "guidabile" da singoli fattori tipo Olimpiadi Fiat voti di scambio o Notti Bianche...averne di brividi caldi come questo.
I paragoni a parti rovesciate con i "trionfi" ulivisti di Torino (chi è il genio che ha scelto un pugliese integralista come candidato nella città più laica e razzista d'Italia?) o Napoli (un questore a Napoli! come candidare Madre Teresa a Las Vegas), o nella stessa Roma, o anche in Sicilia o a Varese e Treviso, non reggono. Profonda è la diversità (le dimensioni non contano - qui) che contraddistingue nettamente Milano da tutte le altre rispettabilissime città.
Sia come sia, prepariamoci a qualche anno - non pochi mesi - di immersione a quota periscopio.
E qui lo anticipo, date le poco incoraggianti premesse e l'aria vacanziera, prepariamoci a tempi veramente tosti, se il referendum fallisse.Per tutti, non solo per il Centrodestra.
A quel punto, Lega o non Lega, senza soldi per le infrastrutture e con problemi energetici alle soglie, una tostissima ed epocale QUESTIONE SETTENTRIONALE sarebbe pronta per scoppiare in faccia a tutti. Chiamiamola pure se preferite questione Federale, perchè partirà, pronostico, dalla Sicilia non dal Vèneto; poi, effetto valanga. Ed esiti imprevedibili. Allora si che avremmo un problema grosso, e non solo ad Arcore.
17 Comments:
Sottoscritto tutta la vita.
P.S. Avendolo fatto io considero "ha fatto lo scientifico" un complimento.
poi se uno vuole fare un liceo dove non si studia Inglese e Matematica allora può anche fare il Magistrato :D
P.S./2 Thx 4 the link ;)
Tnxs for coming, twin.
coopetitor, mi piace molto questa differenza tra leader e managment di cui parli. ma dimmi se qui sto cambiando il tuo pensiero: il managment sviluppa le diverse alternative e il leader ha sia il ruolo di sorgente ideale che di scelta tra le possibilità presentate dal managment.
invece non sono d'accordo su diagnosi e previsioni, e secondo me è proprio la tua metafosa aziendalista che ti porta ad essere 'troppo' pessimista
ciao,
nullo
nullo, direi di si, il mgmt. ha il ruolo di implementare la visione del leader, il quale a sua volta funge da "manager" dei suoi manager, sgelglendo tra le opzioni da questi presentate.
Se volessimo essere precisi, abbiamo abusato di un termine (leader), avremmo dovuto dire top management.
Leadership è infatti una qualità, che teoricamente ma non è detto, ogni manager (inteso come responsabile di gruppi umani, includendo il top manager o l'imprenditore) dovrebbe poter avere, per (a) aver successo e (b) crescere.
Pensa a un tenente col suo plotone.
Leader si nasce, la leadership s'affina, ma non s'infonde. A diventare manager, problemi culturali a parte, invece s'impara.
Sul pessimismo: chi t'ha detto che lo sono? Magari la svolta post referendum mi eccita, magari la auspico ... la revoluciòn ...scipero fiscale ... tanto peggio, tanto meglio ...che ne sai? ;-)
"attitudine deresponsabilizzata del moderato medio" : )) questo ho scritto, quanto sono btavo : )
E si hai proprio ragione siamo nelle mani di una classe dirigente cieca e che non sa operare sul territorio, se a questo ci aggiungiamo un elettorato tradizionalmente pigro rischiamo di trascorrere dei brutti momenti in futuro, sopratutto se il leader scoppia.
Sono d'accordo quasi su tutto quella che hai scritto. L'unica cosa e che la politica non è management . Non ci sono stakeholder e non c'è una vera mission come si intende nel marketing. Anch'io mi sto spellando le dita in questi giorni (e non solo in questi giorni) parlando di come FI si debba rinnocare al suo interno perchè ha una claque e degli yes men da inorridire. Di certo i Diesse (come scrivi tu) non hanno politici segnalati all'interno del partito o a livello locale, ma hanno persone che hanno fatto la gavetta passando tutti gli step. Questo manca un pò in tutto il centrodestra per un fatto anche di giovinezza dei partiti che si devono ancora formare. Dopo mani pulite gli unici che hanno davvero resistito (chissà come mai) sono stati proprio i partiti di sinistra che hanno dovuto lavorare meno degli altri per riprendersi la credibilità. FI è nata dal nulla ed ha creato tanto ma il Cav deve capire che ci vuole una bella ripulità e come dici tu gente che nel territorio faccia politica e che abbia carisma.Il problema è questo : se il cavaliere non riesce a fare politica e Fini e Casini non li vedo come successori di una eventuale leadership, come si può pretendere che sul territorio ci sia gente pronta a fare militanza e cultura politica? Bisognerebbe prima (forse) formare altri). Sul fatto di Milano poi mi trovi stradaccordo. Tutti si sono dimenticati troppo in fretta della trombata di Ombretta Colli. Secondo me il risultato di Milano non è stato per nulla scontato anzi. Alla fine comunque è lo stesso risultato delle politiche , cosi come è successo anche per gli altri capoluoghi, un pò per l'errore di alcune scelte di candidati un pò per il trend che sembra non aver abbandonato il risultato del 9/10 aprile. Infatti l'astensionismo non si è verificato solo nel centrodestra ma anche nel centro sinistra, e basta guardare i risultati di Milano per rendersene conto. Il problema è un altro :come fare per dare casa politica all'elettorato distratto del centro destra? Forse un pò abbiamo risposto.
Ciao
Master, più che cieca direi sfaticata, nel senso che sfrutta con una sorta di rendita di posizione l'attività faso tuto mi del Cav.
Sembrano venditori della Microsoft, i clienti non se li devono cercare loro, glieli trova il brand e Bill Gates.
Ciao Chris bentornato.
Gli stakeholder ci sono eccome (gli elettori, i gruppi sociali - paragonabili ai fondi d'investimento - le lobby - paragonabli a banche); la mission 'è eccome (Stato Minimo o al contrario Redistribuzione; oppure, Potere ...).
Più ci penso, e più ritengo che un approccio "euristico" e "out of the box" "alla politica potrebbe aiutare. COme nella musica e neall cultura, un po' di contaminazione.
Basterebbe toglierla dalla mani degli (pseudo-)scienziati politici. L'ultimo che ciprovo' s chiamava Machiavelli, non hanno ancora smesso di buttargli mmm... addosso.
Sl resto concordo, ho letto il tuo post da te, è molto chiaro e ben fatto.
Non so come mai sono arrivato in questo blog, e comunque non mi piace. Però già che ci sono ci tengo a dire VIVA LA REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN!
Molto ben detto Abr.
A Torino anche io mi domando chi ha avuto quell'idea di Buttiglione..
Io la situazione torinese la conosco un po' e posso confermare che non si conoscono personaggi veramente interessanti di FI, siproatutto per le amministrative.
Non C'era nessun dubbio che sarebbe stato Chiamparino, il quale discende da una stirpe di sindaci di sinistra che hanno tutta una rete di conoscenze a tutti i livelli.
Poi sono assolutamente d'accordo sul la gestione "aziendale". Oggi é così anche la politica. Mi spiace per gli intellettuali che escono dal classico ( io dallo scientifico, sic!), ma occorre essere dei buoni venditori anche in politica.
E il management é essenziale.
Ho seguito la politica canadese, anche a livello locale e posso dire che non si parla tanto di idee, quanto di buona amministrazione e efficacità, prestazioni, performances.
E poi c'é questa differenza: il volontariato dei cittadini..la loro partecipazione attiva, un dovere verso la comunità.
C'é veramente da riflettere...
la colpa é un po' di tutti..
Ciao! :-)
Dovrò chiamare la nettezza urbana, sgombero rifiuti tossici.
Ciao Lontana, cogli esattamente nel segno, in effetti scrivevo pensando intensamente all'approccio anglosassone d'oltreoceano (Usa, Canada) all'ammnistrazione, per come li ho visti e vissuti anch'io.
Per chi, come il sottoscritto, non è un esperto di problemi della CdL e di FI--uniquique suum, potrei dire amaramente--questo è un post istruttivo. Quindi grazie, e grazie anche per il "bentornato" in TV. Ciao.
wrh
Ops, unicuique suum, evidentemente.
Grande Big Jim!!!!
Effettivamente il quid dei dirigenti del centrodestra è un punto dolente da parecchio, non è roba nuova...ma sembra quasi che non si voglia fare niente in questo senso. Prendo ad esempio la Toscana, che ben conosco...Gli amministratori (possibili) del centrodestra sono a dir poco improponibili, a paragone dei burocrati di centrosinistra che 'nascono' come amministratori e si impratichiscono sul campo da subito... Gli unici 'lungo corso' della CdL qui sono solo o filo-cattolici (che in una regione mangiapreti non è un granchè come viatico...) o AN di tipo vetero-rincoglioniti... La cosa più di centrodestra che puoi fare a Firenze è andare a prendere un aperitivo in un certo locale...un po' poco, ti sembra??? (per inciso...per quest'ultima espressione di 'attività', io me ne guardo bene...:-))) Besos virtuales...
Ciao wind., ribadisco il bentornato, rumoresque seniorum severiorum .. etce.etc. (se frequenti Catullo). Guarda, nemmeno io sono un "esperto", esprimo il mio modesto parere da simpatizzante (unicuique suum) dell'ala "salmonata".
Ciao blondie!
Ehh si, improponibili; uno potrebbe dire, in Toscana sarebbe tempo perso, ma è lo stesso anche in Lombardia o Vèneto.
Okkio sui diesse, a non confondere: un conto è fare il buon galoppino (e li sono grandi), altro conto è essere un bravo amministratore.
Il fatto è che un bravo galoppino prima o poi lo devi premiare, e allora ti trovi 'sta pletora di assessori geometri e avvocaticchi in consiglio comunale, che fanno involontariamete ridere quasi quanto Toto' e Peppino.
Tuccheccivivi, sai che il mito del "buon governo locale diesse" è disinformatja della peggior specie sovietica.
Ciò che è perverso e vincente nel sistema tosco emiliano è la compenetrazione tra pubblico ed economia: 50% della popolazione è stipendiato da Asl PA Coop e Mps, il resto è artigianato al servizio di e turismo sovvenzionato e clientelare, o viene "disincentivato".
Dalla culla alla tomba, nulla sfugge, in fondo chiedono poco, solo un voticino ...
caspio, Abr.
ma quando il buon Dio a noi umani ha elargito il dono della sintesi, tu dov'eri?
:-)
cmq. leggerti è sempre...tuda joia tudo divertimentooo (pronunciare con inflessione da salvador de bahia)
Scritto da Dio..non so giudicare le persone e i dettagli, ma a livello teorico generale la prima parte è magnifica e molto utile anche per chi pensa di creare qualcosa da zero.
valeforn, la sintesi nun me viene.. eppure ce provo ..
Al proposito ci sono due scuole di pensiero: quelli che scrivono una riga ... ogni due minuti; e chi, come me, scrive due paginotte la settimana. Anche questa è pur sempre sintesi, no? ;-)
Tnx my friend.
Grazie mille Pinocchio, sei troppo buono ed tutto immeritatamente.
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