Cattività elettive
Interessante l'inchiesta commissionata alla Swg da IlMondo sui capi "cattivi", ma non per quello che crede di acclarare, cioè chi sia il più cattivo tra i top manager italiani, o su quali siano le cose efferatamente più cattive che ti combinerebbero costoro secondo gli intervistati. Che dovrebbero essere 244 tra dirigenti, quadri e liberi professionisti (consulenti immagino) intermedio-alti, secondo la Swg. Okkio, non tutti parlano per esperienza diretta, molti ammettono di tranciar giudizi per sentito dire ....
Ho avuto esperienza personale del più nominato, Marco Tronchetti Provera. Più che "cattivo" lo considero vacuo, assente nel day-by-day aziendale, ma molto scaltro, freddo e spietatamente meritocratico, ancorchè stabile, nella scelta dei suoi diretti referenti e plenipotenziari in azienda - ad oggi e da tempo, Buora e Ruggiero.
Nella sua pur stabile spietatezza meritocratica Troncky differisce ad esempio dal Cav., più italicamente legato alla "fedeltà" e alla frequentazione; singolarmente assente l'Amor Nostro dalla classifica dei manager "cattivi"! Non perchè sia kattivo - tutt'altro, era una pasta d'uomo in azienda, faceva regali di valore imbarazzante ai collaboratori più stretti e la corte galante alle collaboratrici più carine - ma in quanto inviso ai sinistri che, si sa, non riescono a non mentire (sto ad esempio seguendo in diretta le evoluzioni di Rutto Rutelli a Matrix ,al cospetto di un sempre più spazientito Fini, e ce ne vuole per spazientire Mister Capricorn!).
Ho incontrato anche il nominato numero due, Luca Cordero di Montezemolo: questo si autentico autocrate pieno di sè, jena scostante e supponente, ai miei tempi aveva persino il pulsante sul tavolo per convocare la segretaria (roba da anni sessanta, pre telefono interno!), appariva in meno di tre nanosecondi, un benchmark per il cambio gomme in Granpremio. Non ho esperienze di prima mano da riportare invece sul numero tre dei nominati, Cimoli.
Scendendo in graduatoria, il quarto Sergio Marchionne l'ho intravisto poco ma non mi è parso malaccio; ovvio comunque fosse in lista dopo le ecatombe di manager e consulenti incistati in Fiat, li ha tagliati come doveva essere fatto anni prima, e per quanti ne abbia segati non saranno mai abbastanza.
Della Valle never covered, gli scarpari li consulto per la scelta li pago li saluto e foera dai ball. Mentre il peggiore di tutti a mio avviso, un autentico sovrano del turpiloquio, arrogante e sceneggiato (almeno nei suoi anni d'oro) strappa "solo" la sesta piazza: Carlo DeBenedetti, un uomo una garanzia ("la festa è finita"); tra le altre amenità, ricordo possedesse ascensore riservato e bloccato, dal garage direttamente al suo ufficio in via Meravigli: evidentemente odiava, lui di centrosinistra, l'odore di umanità. Come del resto molti altri "democratici", con baffetto o senza.
L'analisi smette di esser gossip, si fa significativa e rivelatrice quando chiede quali siano secondo il campione gli atteggiamenti "cattivi" a loro avviso più diffusi.
Pare che solo una minoranza di gran capi "alzino la voce spesso"(24%) o "dicano le parolacce"(13%); gli intervistati riferirebbero piuttosto di "metodi sofisticati", che consisterebbero (udite udite) in "accentramento e scarse deleghe" (sofisticato metodo?!), "atteggiamenti umorali e incostanti" (stica!), "mancato riconoscimento dei risultati" (meco!) o "indifferenza nei confronti delle esigenze dei collaboratori" (parde!).
Cioè ragazzi, chiariamoci una volta per tutte:
(a) 'sti intervistati evidentemente non hanno la più pallida idea di che cosa stiano cianciando, quando parlano di "cattiveria".
Abr nel piccolo della sua pluriennale esperienza di East Coast puritana (molllto più tosta della molle California, della grunge Seattle o del Texas un po' freak), ha visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, sotto il profilo dell'approccio tosto, diretto e privo di ogni umana pietà.
(b) Emerge piuttosto che "cattiveria" in Italia significa, anche per dirigenti qudri o consulenti, "tangere" i diritti sindacalesi del democratichese in azienda. Eleggere chi siano i cattivi significa quindi votare per chi sia più dannoso per le MIE ambizioni: far soldi e star tranqui, evitando problemi e soluzioni, i primi rognosi, le seconde destabilizzanti.
Stiamo in sintesi constatando l'esistenza ancora una volta una Italietta aziendale che richiede rispetto dei diritti e delle forme in primis, e che se ne fotte altamente dei risultati altri da quelli del proprio portafoglio e del proprio ego, che (soprav-)vive di chiacchiere e distintivo. A tutti i piani dell'azienda.
Ce ne sarebbero piuttosto di atteggiamenti veramente deleteri da stigmatizzare nelle aziende italiane! L'incompetenza diffusa a tutti i livelli, per esempio; o la diffidenza quando non l'ostilità aperta, nei confronti dell'innovazione, della circolazione delle idee e della creatività sostanziale, di prodotto (non solo quella "formale" incarnata da stilisti o copy finocchi).
E il braccino corto ... ma qui il discorso si farebbe ampio, coinvolgerebbe le infrastrutture inestistenti, il sistema educativo pateticamente ancorato a modelli ottocenteschi, uno Stato parassitario, leggi e atteggiamenti burocratici borbonici, le banche che commisurano il rischio d'investimento sulla base dei metri quadri di capannone disponibili, e chi più ne ha ...
Si ma ... e prima di andar via, cosa c'entra la morona gnocca in foto? Niente; della classica serie, parlo di cattivi e vi mostro la bella; come avrebbe fatto a l'Espresso o Panorama ... e chi siamo noi per far diversamente? :-D
Ps: a proposito di Espressi, Abr aderisce alla campagna "Cornifica il Corrierino" (vedere sidebar "Endorsements") promossa da a.man di The Right nation e altra quarantina di blogger. Non da oggi, è da mo' che non investo più in carta per incartare il pesce.
4 Comments:
Ed anche, odio ed insofferenza nei confronti dei collaboratori professionalmente preparati e manifestatamente innovativi. Idio ed insofferenza nei confronti dei collaboratori che hanno il coraggio di dire le cose come stanno.
Ciao Abr, è un piacere leggerti
Lucacorderodimontezemolo... Dall'espressione mi ricorda qualcuno...
grazei bisqui, torna ti aspetto!
Brett, come osi associarmi a un "corto" dal nome lungo come Lcdm? ;-)
Infatti, Danny, mica mi riferivo a te. Ma a qualcuno che fino a poco tempo fa regnava su Torino.
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