Orgollio Olimpico
Cala il sipario sulle Olimpiadi invernali di Torino. L'Italia chiude con undici medaglie, di cui cinque d'oro. Gioie e dolori, ben esemplificate dalla foto della Gazzetta, dove Giorgio DiCenta gode all'arrivo della cinquanta kilometri, mentre Piller Cottrer dietro, deluso e stremato, potrebbe simboleggiare come si sente l'altro Giorgio, il Rocca e tutti i fighetti dello sci alpino con lui ...
L'Italia, già .. diciamola tutta: di queste undici medaglie , quell'angolo NordEst d'Italia che chiamo il Commonwealth Triveneto ha contribuito alla conquista di dieci.
Infatti, l''unica medaglia ottenuta dall'Italia senza Triveneti è stato il bronzo della squadra di short track femminile, tre valtellinesi e una torinese. In tutti gli altri podii, siamo noi, siamo noi, i campioni nell'Olimpo siamo noooi ...
Fabris the king, i magnifici DiCenta e Zoeggner e poi Zorzi Valbusa Piller Cottrer Weissensteiner etc.etc.... tutti rappresentati, dal Veneto dell'Altipiano ai Cadorini, ai Furlani carnici, ai sudtirolesi, alla veronese di Bosco Chiesanuova. Bravi! Se Torino è la capitale delle Alpi, allora Vicenza o Bolzano ne dovrebbero essere la "capitale morale" ...
Un bravo speciale lo merita la gardenese Carolina Kostner: premesso che a diciannove anni ha tutto il tempo per rifarsi, ho gradito troppo il suo modo di saper perdere, soprattutto se comparato al comportamento very cheap della Fusar Poli in circostanze analoghe. E poi, che dire del Fabris di Roana dell'Altipiano? Un vero e proprio prototipo del "bravo ragazzo", mentre il carnico DiCenta è come dovrebbe essere l'atleta perfetto (o la famiglia di atleti perfetta).
Così l'angolo Nord-Est del Paese, quello con un sesto della popolazione e solo un terzo delle Alpi, fa il pieno sia quantitativo che qualitativo. Riflessione orgogliosamente campanilistica: rovesciando la cosa e prendendo in considerazione oltre al corpore sano e alla mens sana che ne deriva, anche l'economia e perchè no la politica (in Veneto l'Unionisti no pasaran), si potrebbe sostenere che il Triveneto ha bisogno dell'Italia quanto al famoso pesce serve una bicicletta ...
Discorsi d'orgoglio ma un po' nostalgico e fuori dal tempo, che chiudo sempre con la frase da "Flowers of Scotland" che preferisco: "Quei tempi (quando gli scozzesi di BraveHeart difendevano la loro indipendenza contro le orgogliose armate del re inglese Enrico, ndr) appartengono al passato, e nel passato è giusto rimangano". Quindi, che rimanga solo un giustificatissimo orgoglio: semo i pi forti ostrega! Noi "tasi e tira" siamo e saremo sempre prima Venexiani e po' Cristiani ...
A proposito poi di "Flowers of Scotland": tomi tomi cacchi cacchi, 'sti Scozzesi del rugby dopo la Francia ti battono meritatamente pure gl'inglesi: han cecchinato le due squadre più forti sulla carta! E sono in testa al Torneo - due vittorie a parimerito con tutti, esclusi noi e il Galles. Si fa molllto dura, evitare il cucchiaio di legno quest'anno, anche se ce la giocheremo in casa .. per intanto, andiamo al Millennium Stadium casa Wales, contro l'altra delusissima dell'anno. Ci faremo raccontare dal Brett - lui ci va, beato lui.
2 Comments:
Da friulana, concordo e sottoscrivo e m'inorgoglisco pure!
A vedere il tg regionale, con la mamma dei due medagliati Di Centa che dopo un po' abbandonava l'idioma nazionale per esprimere tutta la sua gioia nella nostra lingua, ti venivano le lacrime agli occhi..
Anna
Questo post mi sembra un condizionato da motivi etnici, RAZZISTA!!!
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