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Wednesday, February 15, 2006

Olimpica

Un vecchio titolo dai PituraFreska per sintetizzare la mia Giornata Olimpica: Oy 'ndemo vedare i Pinfloy.... Premetto che conosco Torino da almeno un decennio e da cinque anni ne bàzzico la collina quasi stabilmente, ma ho voluto fingermi straniero, ho cercato di riacquisire gli occhi di un viagiàtor venexian, per capire come uno straniero vero possa vivere questa sorta di elefante in un negozio di cristallerie, l'Olimpiade nella città più intimisticamente refrattaria alla megalomania e alle "americanate" d'Italia.
Dunque, tutto ebbe inizio ai primi di febbraio: assodato che, statisticamente, una Olimpiade càpita in casa più o meno una volta sola nella vita, decido di regalare alla parte torinese della famiglia - figlia maggiore e consorte - oltre che a me stesso, una partecipazione all'evento, un "c'ero anch'io" da affidare al ricordo, soprattutto per la prossima debuttante nel mondo dei "grandi" come dice lei, con il suo quinto compreanno. Detto in parole povere, decido di acquistare dei biglietti per regalare qualcosa di Olimpico e gradevole per le poco sportive donne di casa.
Dove trovarli? Beh, un "informatizzato" come me, che domande... su Internet! Detto, fatto: mi collego al sito olimpico, c'è l'area biglietti con allegato comodissimo prospetto dei posti e disponibilità. Prima sorpresa: gran parte degli eventi più interessanti risultavano già allora completamente non disponibili,nonostante allarmi e grancassa sulla stampa. Evabbè.
Seconda sorpresa, i prezzi: cariiii assatanati. A star sul popolare, si parte dai 40 per arrivare ai 70euro
entry level secondo l'evento, in piccionaia stile terzo anello di San Siro .
A ri-rivabbè, si vive una volta sola dico, crepi l'avarizia! E prenoto i posti più cari dell'ultimo evento di pattinaggio di figura che risultava disponibile: 14 febbraio, festeggiamo San Valentino con le mie due donne al modico prezzo di 840 euri in tutto, solo per entrare e sedersi!
Peccato che la prenotazione on line non funzioni. Senza spiegazioni, l'accredito mediante carta via Banca Sella risulta non perfezionato. Per fortuna controllo (li conosco 'sti sistemi Banca Sella ...), altrimenti potevo rimanere offeso, e pure senza biglietti.
E ri-ri-ri-rivabbè, tanto so' come la Gialappa's, conosco gente al SanPaolo ... lì nessun problema, il versamento va a buon fine (cash, vorrei anche vedere ..). I biglietti però non sono più spedibili a casa; mi dànno una ricevuta per ritirare gli stessi presso biglietteria deputata nei pressi del Lingotto.

E qui scatta l'inciso. Il venerdì prima, questo ultimo scorso, il milanese che è ormai in me cessa, e lascia spazio al marito affettuoso e al buon padre di famiglia (!), motivato stavolta oltre che dal vedere finalmente i propri cari dopo una settimana di duro lavoro, anche dal recarsi a prendere il regalo di cui sopra come sorpresa di San Valentino. Dopo un'ora di coda in uscita da Milano (che succede? bah, è venerdì), arriva la via radio ferale notizia: un gruppo di agricoltori ha bloccato la Milano-Genova per protestare contro la chiusura di Dio sa quale zuccherificio; l'embolo si è propagato rapidamente a tutta la circolazione stradale del nord-ovest, divenendo ictus quasi fatale.
Conclusione, impiego quattro ore a fare Milano-Torino (tempo medio normale: un'ora e mezza); se la recita dei mantra ha qualche effetto nel mondo fisico, vi posso garantire che assisteremo a un improvviso e inspiegato aumento della frequenza dei cancheri mortali tra i condadini della provincia di Pavia. E pure tra quei social-politicanti, Alemanno in primis, che riempiendosi la bocca di "oi dialogoi", acconsentono che ogni piccola o grande bega locale si trasformi in ricatto alla collettività,
invece di spedire subitaneamente in loco manganellatori professionali per ripristinare l'ordine democratico, distribuendo magnanimamente "consigli" ed "esempi" tanto per non sbagliare.

Stop inciso, torniamo alla nostra biglietteria olimpica. Al Lingotto ci sarò andato milioni di volte, avevamo per un periodo pure l'ufficio lì dentro; pur essendo un cantiere infinito tipo Fabbrica del Duomo, l'ho sempre valutato un ottimo esempio di recupero alla Piano di oggetto da archeologia industriale.
Beh, finalmente arrivo lì e identifico un container prefabbricato che fa da biglietteria, stile lavori autostradali in corso scusate-il-disagio, cinque sportelli cinque piazzati all'ingresso del piazzalone ex- stabilimento FiatAvio a sud del Lingotto vero e proprio. Bel modo di presentarsi al turista, dato che di qui pressocchè tutti devono passare, dico tra me e me; come mettere uno stendibiancheria in ingresso, la sera che arriva il capufficio invitato a cena. Uno sguardo intorno: biglietteria-container a parte, sei circondato da falansteri operai color marron-polveri-sottili stile sovietico arcaico, con sfondo di ex-fabbriconi che, per quanto riattati, sempre fabbriconi paiono. Uno scorcio di visuale si apre verso ovest, sopra muraglioni stile Arbeit macht frei: un parco? Una piazza? Nooo, uno scalo ferroviario ... Impressione: periferia di Ploesti o di Timisoara (che sia perchè si sentono come a casa loro che ci stanno tanti rumeni a Torino? Sono diventati la prima comunità straniera, han superato persino i magrebini. Meglio così ...).
Torino, per chi non la conosce, possiede il più bel centro d'Italia, piccolino ma maestoso, palazzi piazze chiese e musei "tutto in stile" (come dice un mio caro amico torinese) e tutto lì; da una parte c'è la collina (o "precollina" come la chiamano lì), residenziale prestigiosa e più o meno esclusiva; tutto attorno dilaga una sterminata periferia di "alloggi" (i locali li chiamano così) in casermoni per mezzo milione di lavoratori e famiglie, dove geometri e palazzinari si sono esercitati, avendo come fonte evidente degli urbanisti sovietici ortodossi, sul tema "una casa per il popolo dei migranti".
Notazioni estetiche a parte, la coda dura inopinatamente poco - avevo temuto - e divengo possessore di tre invidiatissimi biglietti per il pattinaggio di figura ... invidiatissimi? Vengo immediatamente avvicinato da bagarino che sibila biglietti biglietti pattinaggio ... mah, chissà cosa spaccia il tizio, stiamo sul sicuro.

La sera al PalaVela (un ben fatto nuovo palazzetto del ghiaccio), verifico con soddisfazione che gran problemi di parcheggio nei dintorni non ce n'è. I controlli sono capillari e ben organizzati, l'afflusso è regolare. Sono piuttosto i posti assegnati che fanno cagare: a parte che sono effettivamente vicinissimi alla pista e con ottima visibilità, sono troppo stretti duri e scomodi, stile stadio di calcio; non valgono nemmeno un decimo del loro prezzo, per quei soldi come minimo pretendo il cuscinetto che ti dànno a San Siro. Niente. Per non parlare dei prezzi da tentato furto nei negozietti di gadget o nel bar!
Comunque, una volta "accomodati" (si fa per dire) tra un paio di atletiche biondone russe annoiate (riconoscibili per la tuta) che giocano tutto il tempo col telefonino e tre francesi scatenati con stendardi e striscioni che fanno il tifo pour tout l'ecumène francofone - per i francesi, gli svizzeri, franco-canadesi, per un belga e persino, chissà perchè poi, anche per un tedesco - lo spettacolo vale decisamente la pena. Almeno così pare a un reduce di Inter-Juventus.
Sono soprattutto le donne a godersi il programma di pattinaggio di figura maschile: bei ragazzi in costume, svolazzi e un-filo-di-trucco, sorta di sottili gorgeous ballerini-modelli chioma-al-vento ( che poi, il pattino slancia un sacco!); impressione mia personale, nell'ambiente l'omo. ci sguazza alla grandissima ... ;-)
Sia come sia, pur non essendo un intenditore di quello sport, 'sti ragazzi fanno dei voli e delle piroette atleticamente di gran rilievo. Il biondo filiforme Plushenko in foto, mito della specialità, letteralmente vola con una sicurezza e uno stile fluido che anche un profano capisce che ci ha già rifatto. Ce n'è almeno un paio d'altri bei giovani di livello, uno svizzero e un americano in particolare, più una serie di giovani virgulti interessanti e bellissimi (traggo qui note dai commenti della consorte e delle russe; il russo non lo capisco, ma l'inconfondibile e internazionale occhietto femminile interessato sì) ma o vengono inspiegabilmente - per noi profani - massacrati dalla giuria, o commettono delle imperfezioni - se non dei veri e propri tonfi sul ghiaccio duro - che ne compromettono le chances.
Fila via con interesse e senza noia la notte maggica a Torino. Alla fine, si sfolla goduti e tranquilli, ciacolando pacificamente appagati, tipo soirèe teatrale, dimentichi del resto.
Torino e i torinesi, con il loro aplòmb e i loro modini, il negozio di cristalleria insomma si dimostra alla fine tutto sommato al livello di reggere con apparente nonchalance anche l'impatto dell'elefante olimpico. Del resto, è una città che è stata capace di reggere - non senza effetti, come detto sopra - l'immigrazione più massiccia della storia italiana ...
Non si può certo pretendere, nel nome di quindici giorni di santificazione planetaria, che Torino occulti sessant'anni di storia e di Corsi Unione Sovietica: tra l'altro pure volendo, manca totalmente questo tipo di sensibilità agli amministratori locali. Si sapeva bene che Torino non è certo una Albertville, piccolina e caratteristica, non è di città cartolina fuori del mondo stile Siena o Gargonza che andiamo vagheggiando.
Al contempo però, prima di esaltarci col centro storico, coi musei egizi o le regge sabaude, ricordiamoci tutti che Salt Lake City o Denver sono un'altra cosa, a livello di fruibilità e vivibilità moderne: ho pietosamente steso un velo ad esempio sullo stato da brivido delle comunicazioni, mica tra Pragelato e Usseux, ma tra due sedicenti metropoli come Milano e Torino ... Qui in Italia, anche dove siamo messi bene come tutto sommato a Torino, siamo indietro di trent'anni rispetto all'Occidente. Oy 'ndemo vedare i Pinfloy ...

12 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Bazzichi la collina eh? Chissà perché Danny. Nelle mie vigne però non sei mai passato, con tutte le volte che ti ho invitato. Vorrà dire che questo week end non passo a prenderti per andare a Montercarlo.
Ps: quel zuccherificio praticamente dà lavoro all'intera zona in quella parte di provincia pavese. Però non concepisco nemmeno io il fatto di scendere non per strada, ma per autostrada.

15/2/06 7:09 PM  
Anonymous Anonymous said...

potevi dire che eri di passaggio!!!!!

:)

aa

15/2/06 7:33 PM  
Blogger Otimaster said...

Bel racconto andrebbe letto solo per come lo sai narrare, peccato che non dirima (se non in parte, vedi chiacchericcio interessato) il mistero motivo per cui le donne amano tanto questo sport per me noiosissimo.

15/2/06 10:10 PM  
Anonymous Anonymous said...

E ogni volta mi diverto con i tuoi racconti..! Quoto il Master (ma và)!
Però non buttar giù Torino, che da sudista mi dispero ancor di più...

Ciao
StarSailor

16/2/06 1:15 AM  
Blogger Abr said...

brett: è oramai un impegno concreto, direbbe il Cav.: incontrare l'altra metà dei persuader. Ma serve fissare una data ...
aa: si oramai mi sento confidente, sto facendo outing. Di passaggio? So' oramai pressocchè stanziale (nei week end).
Master, grazie troppo buono. Bisogna vederli, 'sti atleti ballerini .. e poi, come ho detto, il pattino slancia...
Starsailor, Torino non la buto giù per niente, il mio rapporto con quella città è di amore-odio-amore. Ma anche Torino sta in Italì ...

16/2/06 11:05 AM  
Blogger valeforn said...

la faccenda Alemanno vs Zuccherifici qui dalle nostra parti la stiamo seguendo attentamente e credimi, avrebbe bisogno di un attenta analisi. al di la del giramento di maroni che provoca il blocco stradale c'è il fatto che non è minimamente paragonabile ai danni elettorali che sta procurando al centro destra questa faccenda. speriamo garantisca qualche voto in più allo zuccherificio molisano di cui Alemanno ha mani in pasta, giusto per equilibrare l'emorragia di voti da ste parti.
magari se riesco ci faccio un post, ma a tuttora (dopo l'incontro di ieri sera con gli agitati responsabili della mobilitazione autostradale) mi sono, come si usa dire in questi casi , "scappate le vacche nel prato".
a proposito, doveva esserci anche il sottosegretario all'agricoltura ma s'è dato uccel di bosco.
un saluto
Valeforn

16/2/06 12:00 PM  
Anonymous Anonymous said...

Persi par persi, ndemo a consolarse,
ndemo al Paradiso a inbriagarse..

Grande vecio!! ;)

16/2/06 12:03 PM  
Anonymous Anonymous said...

840€? ma allora questo e' un blog ricco...dovremo mettere da parte la lotta di classe pur di continuare a leggerlo...ciao

16/2/06 2:05 PM  
Blogger Abr said...

valeforn: ma ci sei di mezzo pure tu??!! acc.. ma allora t'arroto pure a te la prossima volta! Perchè siamo alla risoluzione strategica nr.uno: la prossima volta, si sfonda la barriera si mette sotto qualche malcapitato. Dopodichè non serve nemmeno passare alla clandestinità: i solerti giudici italiani hanno determinato che basta aver l'accortezza di centrare anche qualche poliziotto o militare tra i civili, e non è terrorismo.
Della serie, il resistente dell'autostrada.

freedom., mitici Piturafreska! E' tutto quello che serve fare, a me e a te, data la situazione ...

nullo: semel in anno ( o in vita), licet insanire ..
Per quanto riguarda la lotta di classe, sono il primo ad applicarla: il mio primo movente è quello di non farmi rimettere le mani in tasca dai sinistri "moderati" alla Visco o alla Prodi.

Ero infatti già "produttivo" e dotato di (piccolo) conto corrente, ai tempi di Amato e della rapina notturna ai "ricchi"; c'ero ai tempi della EuroTax di Prodi. Non ne parlo per sentito dire.
Adesso tremo d'indignazione a sentir Fassino parlare di "aliquota unica sulle rendite finanziarie"; cosa vuol dire "unica"? E' già unica... Pudico cache sex per non dire "alta"?
'Sti qui riporteranno l'Italia al bracciantato agrario. Rosapugnanti, escitevene di lì fin che siete in tempo.

16/2/06 3:15 PM  
Anonymous Anonymous said...

guarda dopo il programma me ne sarei uscito volentieri; ma poi guardi i sondaggi, un punto percentuale con tutto lo sdi; e come cazzo si fa ad uscire? e poi devo ammettere che quando stamattina ho visto il sondaggio "americano", mi sono spaventato. immagino significhi che ho paura che vinca berlusconi...

16/2/06 6:40 PM  
Anonymous Anonymous said...

Caro Danny, non c'è come lanciare la proposta. Qui si ha da combinare!

16/2/06 7:07 PM  
Blogger Abr said...

nullo, concordo che paura sia una parola grossa da usare con Prodi e compagnia; ma mi hanno insegnato che i cretini sono più pericolosi dei cattivi e anche dei dei disonesti: al contrario di questi ultimi infatti, uno non può stancarsi di essere cretino.

brett, ok, sta a me? D'accordo.

17/2/06 12:50 AM  

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