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Saturday, January 14, 2006

Della Valle, el portava i scarp de tennis ...

Un sintomo (non la certezza) di intelligenza è la capacità "associativa". Fedele Confalonieri nè dà saggio, considerando oggi le uscite anti Berlusconi sui diritti televisivi del calcio rilasciate dal calegaro (scarparo in lengua veneta) marchigiano Della Valle al maggiore quotidiano italiano . Dice Fìdel che gli fanno sovvenire il personaggio di una delle più famose belle sconnesse e commoventi canzoni di Jannacci: "El portava i scarp de tennis".
Bellissima e azzeccatissima l'associazione, mi piace e l'appoggio ("la quoto", come si dice in gergo bloggaccesco).
L'
amis di Jannacci l'era un barbone, tranqui (el g'aveva du occ de bun) e un po' fuso, che girava con le scarpe da tennis e parlava da solo (el parlava de per lu), la testa perduta per sempre nel ricordo di un favoloso e probabilmente immaginario grande amore; a un certo punto, vive una sconnessa avventura con un riccastro in automobile. Non somiglia molto al nostro scarparo?
Scarp de tennis
, tranqui ma un po' fuso, el parlava de per lu di moralismi un tanto al chilo, ha avventure sconnesse col signore padrone delle auto (Lcdm) ...
Contrariamente al barbone saggio che l'era el primo a menà via (non si metteva di mezzo), il nostro invece... Spero davvero, per l'economia marchigiana in particolare, che non faccia la stessa fine: L'an truva' sota a un muc de carton/ l'an guarda' che 'l pareva nisun/ l'an tucà che 'l pareva che'l durmiva/ lasa stà che l'e' roba de barbon.
Per chi non ricordasse bene (ad esempio, io) o non conoscesse (peggio per lui) l'epopea dei mitici chansonnier meneghini degli anni '60 (Jannacci e Gaber sopra tutti), qui le liriche della canzone (e i link per altre).
Interessa il mio pensiero "fuori onda" riguardo a diritti e campionato? No? Beh lo dico lo stesso, tanto qui si scrive quello che voglio io ...
Problema: è ovvio che i Club di calcio maggiori tentino di farsi gli affaracci loro; altrettanto ovvio è che i club minori vogliano agganciarsi al carro delle grandi, "puppandosi" un po' dei loro soldi; dopotutto, dicono, per giocare una partita serve essere in due squadre. Coniano allora una espressione che a ogni liberista dovrebbe far venire l'orticaria - contrattazione COLLETTIVA dei diritti televisivi - per perseguire quella mentalità statalista monopolistica e redistributiva dei redditi (degli altri) e delle opportunità, guidati dai capopopolo, il nostro calegaro marchigiano e Zamparini, casolin (formaggiaro, bottegaio per estensione) veneto in traferta a Palermo.
Soluzione: a mio avviso i tre grandi club dovrebbero prendere la palla al balzo, salutare tanto caramente e accelerare quel vecchio progetto di Campionato Europeo tra superclub.
Basta patetici "spettacoli" come, esempio, l'Inter che s'affanna nel fango di campetti arati, o Juve che sotterra di gol la malcapitata, o Milan che bombarda senza posa barricate fallose e inguardabili; d'ora in poi solo test match per le migliori, tra tre club italiani, due o tre spagnoli, tedeschi e inglesi, più due olandesi etc.etc.
E le medie e piccole nei loro campetti a contendersi il titolo nazionale, focalizzandosi sui giovani su cui lucrare lanciandoli stile Università americane. Converrebbe a tutti, tranne che ai capopopolo, ovvio. E vuoi mettere lo spettacolo? In sintesi, il concetto di "franchigia" dello sport americano, applicato su scala europea. A quel punto, con squadre tutte più o meno di livello, allora avrebbe senso che i diritti televisivi fossero trattati da un Commissioner della Lega e poi suddivisi, tra Real Madrid e Milan, non con Livorno e Roccastrada; per non parlare poi del salary cap per i professionisti ... come sempre, dove si mira a trasformare ogni problema in opportunità di business per i più professional e non per i furbacchioni - negli Usa - , le soluzioni creative e profittevoli si trovano. In Europa, solo spocchia e distintivo.
Bel sogno eh? Menà via quelli con i scarp del tennis(i barboni capopopolo incompetenti) dallo sport-spettacolo per eccellenza: via quelli che credono ancora nei "tifosi" sovvenzionati delle curve e nel mangiare col denaro degli altri.
Purtroppo, questi barboni sono difesi da politicanti nazional popolari localisti, sia destri che sinistri, che vivono con l'occhio fisso nello specchietto retrovisore e s'intromettono: per 'sti avvocati di provincia, il calcio è parte fondamentale dell'equazione
panem et circenses e serve a tener buono e sedato el pueblo...

Ps.: Nel mentre viene annunciato che, sulla base dei calcoli degli esperti, ad ottobre nascerà il 300 milionesimo cittadino americano - il testè concepito (eh si) dovrebbe statisticamente essere un anglosassone o un ispanico del Sud o del West - non servono invece molti esperti per pronosticare che la prossima settimana Tocque-Ville raggiungerà quota seicento cittadini.
Il Neo-Cittadino potrebbe essere un Theo-con o un Conservative e basta o un Libertarian, ma certamente riterrà che Stati Uniti - e Israele - siano i caposaldi e la garanzia delle Libertà e della Democrazia - reali, non ideali o immaginate o progettate - nel mondo. Potrebbe anche trattarsi di un
compassionate conservative, o addirittura di un romantico nostalgico con du occ de bun; ma se anche porterà i scarp de tennis, contrariamente a Della Valle e al trollame vario e avariato, avrà sicuramente deciso di smetterla di parlare de per lu ...

13 Comments:

Blogger Otimaster said...

Sai che quando si parla di sport io penso a senso unico, anche se affrontare i problemi gestionali del calcio vuol dire parlare di una voce non indifferente della nostra economia, purtroppo ne so pico sia della prima che del secondo.

14/1/06 5:41 PM  
Blogger Abr said...

Riguardo quello che ti interessa, ho visto stanotte delle belle sintesi di Heineken Cup ... chissà che non abbia tempo di scriverne, nel week end.
Anch'io ne sapevo poco della storia delle Bierre, ma vengo da te, così m'informo ... ;-)
Grazie per lasciare comunque traccia del tuo passaggio my friend, apprezzo molto.
ciao, Abr

14/1/06 5:55 PM  
Anonymous Anonymous said...

bè... l'idea non è male, una sorta di NBA da supercampioni. Cioè: un'industria da spettacolo fantascientifico. Mica male.

14/1/06 6:36 PM  
Anonymous Anonymous said...

Le piccole squadre sono le prime a fregarsene dei vivai. Investire su un ragazzino italiano ti costa il doppio dell'investire contemporaneamente su: 3 nigeriani, 2 coreani, 6 paraguayani e un monzambicano. Che poi magari, per tecnica, non valgono neppure un quarto del ragazzino nostrano. Ma costano meno!
E cosa vogliono i presidentini delle squadrette, oggi? Spendere meno possibile e realizzare il massimo. Tutto questo a danno della nostra serie A che quest'anno è di livello scadente. I comunisti (Livorno) così in alto non ci stavano manco negli anni '70!
Ah, W Cecchi Gori!! :D

StarSailor

14/1/06 6:51 PM  
Blogger etendard said...

Nessun commento, solo un saluto e buon fine settimana.
Mike

14/1/06 8:36 PM  
Blogger Abr said...

m+: industria, esatto, logiche industriali per spettacolo da professionals. E dove non è industria, logiche di sviluppo di futuri professionals. L'idea non è mia, la applicano da trant'anni e più in Usa in tutti gli sport professionistici. By the way: mai pensato di applicarvi a qualche sport, per entrare nelle università della Ivy League? ;-)

Star.: è così perchè l'obiettivo di questi presidenti è far le nozze coi fichi secchi: alta visibilità e investimenti zero. Se ci fosse il concetto di franchigia, sarebbe diverso si ain alto che in basso. Cecchi Gori starebbe bene POVERO.

Mike: ciao e grazie per essere passato.

14/1/06 10:31 PM  
Blogger Massimo said...

Sì, un bel campionato "delle stelle" ... non è una idea (un campionato tra le migliori squadre europee) che circola da alcuni anni ...? ;-)
Che senso avrebbe, infatti, sostituire la triade Juve-Inter-Milan, con qualche altro innesto (che è poi la volontà di Della Valle: essere ammesso tra le "grandi", come è stato ammesso nel "salotto buono" della finanza italiana ....)

15/1/06 12:10 PM  
Anonymous Anonymous said...

abr: giocavamo a pallacanestro. e anche benino. ma ormai sono passati più di 8 anni, e il fisico non è più allenato.

15/1/06 4:47 PM  
Anonymous Anonymous said...

Tutto sto milanese qui non mi piace molto. T'è capid?
Ciao Danny

15/1/06 5:06 PM  
Blogger Abr said...

Monsoreau: è per l'appunto un'idea che circola da tempo. Prendere la palla al balzo, salutare e andare è la mia proposta.

m+: e allora ve la dovrete proprio guadagnare, quella ammissione. Ma pensa, anch'io ho giocato molto a basket in gioventù, arrivando alle finali nazionali.

Brett, noto che a volte sei vittima di regressio ghibellin-lodigiana ...
dopo quindici anni che sun diventà lumbard de Milan, esprimo il mio eclettismo, nonchè il mio rispetto per culture altre dalla mia.

15/1/06 5:24 PM  
Blogger Robinik said...

Sottoscrivo tutto.
A me poi quando dicono che Juvenus e Milan prendono più diritti televisivi della puteolana l'ultima cosa che viene da fare è indignarsi.
Ciao Grande!

15/1/06 6:22 PM  
Anonymous Anonymous said...

Caro Danny, anche io ho rispetto per culture diverse dalla mia (che non è esattamente quella lodigiana, quanto quella piacentina. In provincia di Lodi ci vivo, ma i miei non sono di qui). Come quella parmense, cremasca - eccetto Severgnini -, friulana e altre ancora. E' che Milano me la ricordo perché da piccolo ci andavo per le visite oculistiche al Sacco. Tira due somme tu.

16/1/06 1:35 PM  
Blogger Abr said...

Robinik, bentornato grandissimo!

Brett, con te mi permetto solo il contrappunto; you'll never need to explain anything here. Mi casa es su casa (non a Piacenza purtroppo).

17/1/06 11:27 PM  

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