The Right Nation blog gained first page on IlGiornale; well deserved, our friend a.man! Altough the author, the renowned journalist Filippo Facci, probably confused our "Da Leader" with Tocque-Ville as a whole. The reported article talks about the same old Sofri story. Getting to a very familiar conclusion for the reader of my blog.
Filippo Facci cita nella sua rubrica in prima pagina de Il Giornale l'amico blog The Right Nation, che annovero con orgoglio tra i "Families & Friends" e méntori. Facci ne parla per introdurre ai "non-webbizzati" l'importanza di tema che è stato caldissimo in Tocque-Ville: la polemica sul caso Sofri. Come a dire: si litiga persino tra grandi firme su 'sto fatto!
Sicuramente è un gran momento per "Da Leader" a.man: nominato tra i primi 15 blog europei (non Uk) nel Weblog Award (e sta ben piazzato, votiamolo!); si piazza tra i più linkati blog italiani nella classifica Technocrati; e adesso va in prima pagina de IlGiornale!
Facci fa anche un po' di confusione:
1) (The) Right Nation non è un sito, è un blog;
2) Ideazione non è un mensile, è bimestrale;
3) con Rocca il giornalista del Foglio, il nostro non ha mai litigato, è uno dei pochi nella "città dei secondini" (sic!) ad essere stato risparmiato dall' ira funesta del Pelìde Christian.
Probabile che Facci abbia confuso TRN con Tocque-Ville. Comunque, le sue considerazioni sono molto interessanti, oltre che confermarci che Tocque-Ville e il suo "dibattersi" è più nominato di quanto pensiamo. Solitamente non riporto articoli fatti e finiti, ma stavolta farò una eccezione.
"Io non parlo di Sofri, io parlo d'altro. Però ho visto che un giornalista del Foglio ha da poco rotto con Right Nation (un sito legato al mensile Ideazione) perché ha litigato sul caso Sofri. Io parlo d'altro, però le accuse più violente che io e il direttore di questo Giornale ci siamo mai scambiati, pubblicate su queste pagine, sono state sul caso Sofri. La stessa cosa è accaduta tra me e Mario Giordano: da allora non ci rivolgiamo la parola. La sola volta in cui dei lettori hanno chiesto che io non scrivessi più, è stato per il caso Sofri. Io parlo d'altro, vorrei farlo, poi ricordo che gli epiteti più terribili che Giuliano Ferrara ha mai rivolto contro Berlusconi sono stati per il caso Sofri, e che la più spettacolare scemenza del quinquennio l'ha pronunciata Gianni Vattimo nel dire che Sofri doveva rifiutare una grazia che avesse concesso Berlusconi. Gli insulti più duri volati nella maggioranza, tra Ignazio Larussa e Carlo Taormina, sono stati sul caso Sofri. Lo scontro istituzionale più serio, tra il Guardasigilli e il Capo dello Stato, è stato sul caso Sofri: ma io non ne parlo, io parlo d'altro, mi sforzo di capire e non ci riesco, ne sono intrappolato e non ne ho colpa, cerco di parlare di qualcosa che è più importante di Sofri stesso: perché ha dilaniato e ancora dilania questo Paese. Qualcosa che non andrà risolto tenendo in prigione Sofri, qualcosa che non andrà risolto liberandolo. Ma che noi tutti continuiamo a pagare".
Ho evidenziato la parte finale dell'articolo, dove dice (dal suo alto) quello che io ho sostenuto per un po' di post: Sofri dentro o fuori è un problema (relativamente) suo, e non per fare il cinico. C'è invece un problema NOSTRO, di tutti noi, che non cambia con Sofri dentro o fuori, ed è vivere in un Paese che:
a) non ha chiuso i suoi conti con il passato, perchè non ha mai voluto e saputo guardarci dentro con serietà e senza pregiudizi;
b) Il problema NOSTRO, che tutti noi continuiamo a pagare, è di vivere in un Paese Corporativo, con una Corporazione "più uguale" delle altre, la Magistratura.
Ho scritto a riguardo senza essere del tutto capito, anzi, certi miei eccessi sono stati da alcuni scambiati come un ribellismo anti-autoritario, critiche ai magistrati in quanto vorrei Sofri libero a prescindere, come fossi un sinistro dei tanti.
Con la frase: "nessuno mi può giudicare, presente o passato, mentre a Craxi o ai "fasci" si può", descrivevo tutto il probema (a): che è l'antropologica superiorità dei troll, teorizzata da Serra e applicata da tutti i sinistri, dai commentatori occasionali giù giù per la scala evolutiva, sino ai Rolli e Macchianera.
Venendo al punto (b), io la vedo esattamente al contrario degli "antropologicamente superiori": Sofri si poteva e si doveva giudicare, ma sulle prove e non sulle chiacchiere. Qui (e in moltissimi altri casi) abbiamo una magistratura tronfia e auto-assolutoria, che emette fatwe basate su "delazioni". Punto.
Inoltre, penso che il cattivo maestro Sofri, prima che si dissociasse, andava certamente colpito per apologia di reato. Complicità esterna? Mandante? 22 anni di galera?! Le parole sono pietre d'accordo , ma fino a prova contraria non sono pallottole.
Sedici anni dopo, sorry era troppo tardi; andava al più usato come esempio di "ravvedimento", uno degli elementi più importanti per la chiusura degli "anni di piombo" nella coscienza collettiva nazionale.
Ma tant'è, ennesima occasione perduta; oramai cambia nulla, grazia o meno intendo, se non per l'individuo che soffre. La pietas va a tutti, A TUTTI dico: da Abele la vittima - famiglia Calabresi - a Caino il carnefice.
Vabbè, chiudiamola qui. Mi premeva sottolineare un importante "appoggio nobile" alle mie tesi.
Soprattutto però, ora ci si renda conto che ora la nostra Città è "osservata". Con qualche fraintendimento, The Right Nation o Tocque-Ville, nella sostanza siamo noi: Tocque-Ville, it's a real thing!
Ps: link to Otimaster's The battle of the bridges open trackback post
4 Comments:
Bravo, mi piace questo post pacificatore!
Ciao!
post assolutamente condivisibile...
ps: ho visto che faccio parte dei "friends". sono onorato.
Lontana: beh, ti piace perchè siamo "vicini"!
camelot: :-)
m+: avevo pensato per i twins di creare una categoria a parte: families,friends e consigli per gli acquisti.
Basta leggervi infatti, e si ha una bibliografia ragionata e costantemente aggiornata per la coltivazione del proprio pensiero.
Cosa potevo fare per sdebitarmi?
Vi ho creato l'antipixel ... ;-)
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